Franco Zeffirelli |
L'AFFRONTO.
Un affronto secondo il regista, «imperdonabile che hanno compiuto da padroni di un allestimento la cui eccellente qualità è stata largamente provata». «L'infame procedura della Scala - annuncia il maestro - richiederà, fermamente, l'intervento della magistratura».
«Nel turbine dei miei impegni di lavoro che mi accompagnano e suscitano in me, lo confesso, un naturale piacere che riempie il mio cuore, nonostante l’età, debbo però stare bene attento a quello che entra nei miei ricordi con soddisfazione e quello che, qualche volta, suscita il mio vivo disappunto», scrive il maestro. «È il caso dell’infame e bestiale destino con cui la Scala ha gestito la mia ultima creazione di Aida nel 2006. Si trattava in effetti e con tutta umiltà della migliore produzione di questo capolavoro che abbia mai portato al pubblico e che ora è stata incredibilmente cacciata dal repertorio scaligero e venduta non scherzo, al teatro di Astana, in Kazakistan! Un destino purtroppo imprevisto perché questa vendita repentina ha trattato come merce avariata questo mio spettacolo che io reputo di grande valore e merito».
LA REPLICA.
Non si è fatta attendere la replica del Teatro milanese, che nel pomeriggio ha ribadito in una nota che la cessione della produzione «è stata effettuata nel rispetto degli accordi e tutelando pienamente i titolari dei diritti, i Maestri Zeffirelli e Millenotti, che come da contratto sono stati contattati dall’Astana Opera Theatre per la corresponsione di quanto dovuto. Risulta inoltre che l’Astana Opera Theatre abbia chiesto al M° Zeffirelli di riprendere personalmente la produzione recandosi in Kazakhstan con un assistente. Infine desideriamo sottolineare che il contratto impegna l’Astana Opera Theatre a mettere l’allestimento a disposizione della Scala a titolo gratuito qualora il Teatro decidesse di programmarlo in una stagione futura».
La monumentale Aida del 2006 alla Scala |
La storia tra Zeffirelli e la Scala iniziò nel 1953, quando firmò le scene per L’italiana in Algeri diretta da Carlo Maria Giulini, e da allora ha firmato la regia per 21 titoli, tutti replicati molte volte, "per un totale - sottolineano al Piermarini - che supera le 500 rappresentazioni, e spesso restaurati a distanza di tempo».
RISVOLTI POLITICI.
Intanto la vicenda assume connotazioni politiche. Il consigliere d’opposizione Riccardo De Corato (FdI) ha dichiarato: «Un grande regista come Franco Zeffirelli merita un trattamento migliore da Milano. Il suo sfogo di oggi deve essere attentamente preso in considerazione da una città che deve molto al genio di questo artista. Presenterò quindi un’interrogazione in Comune per chiedere le motivazioni dell’esclusione dal repertorio della Aida del 2006 venduta al Kazakistan». Nell'attesa che la magistratura intervenga, dunque, sarà il Comune a dover fare chiarezza sulla vicenda.