Musica

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mercoledì 22 novembre 2017

+++ FLASH / Morto il baritono Dmitri Hvorostovsky +++

Il grande baritono  Dmitri Hvorostovsky  è deceduto oggi, 22 novembre 2017, nella sua casa di Londra. A darne il triste annuncio i famigliari sul suo profilo facebook. Aveva 55 anni ed era malato di tumore al cervello. 



Per approfondimenti: http://www.classicfm.com/artists/dmitri-hvorostovsky/dmitri-hvorostovsky-dies/



mercoledì 22 marzo 2017

CELEBRAZIONI / Tanti eventi a Parma per il 150° anniversario della nascita di Toscanini

PARMA - Parma celebra Arturo Toscanini, uno dei suoi figli più illustri, in occasione del 150° anniversario della nascita. Per ricordare la figura di uno dei maggiori direttori d’orchestra del Novecento, è stato approntato un articolato calendario, lungo un anno intero, ricco di eventi, da concerti a mostre, da concorsi musicali a convegni, e molto altro ancora.
A garantire la qualità delle proposte è stato istituito un comitato esecutivo che vede come capofila il Comune di Parma e la Fondazione Arturo Toscanini di Parma e coinvolge Enti, Fondazioni e Istituzioni italiani e internazionali.
A segnalare, dal punto di vista grafico, tutte le iniziative è stato creato un logo, in cui il profilo del Maestro è tratto da una caricatura disegnata dal tenore Enrico Caruso.
“Parma è una città tradizionalmente legata alla musica - dichiara Laura Ferraris, Assessore alla Cultura del Comune di Parma - che afferma il suo ruolo attraverso una sempre più efficace collaborazione tra le diverse realtà. Oggi le principali istituzioni musicali cittadine convergono intorno alla figura di Arturo Toscanini con un progetto lungo un anno che valorizza produzione, ricerca e divulgazione, attraverso mostre, incontri e concerti”.

Le celebrazioni vivranno un primo importante capitolo sabato 25 marzo, giorno del compleanno di Arturo Toscanini.
Nella città ducale questa data verrà ricordata da una serie di appuntamenti che partirà alle 10.00 proprio dalla casa natale di Artuto Toscanini, sede del museo a lui dedicato. Qui si terrà la cerimonia di commemorazione con un momento musicale in collaborazione con il Conservatorio Arrigo Boito di Parma e, per tutta la giornata, sarà possibile visitare alcuni nuovi percorsi espositivi, appositamente rinnovati con cimeli mai esposti prima all’interno delle stanze del Museo.

Sempre sabato 25 marzo, la Fondazione Arturo Toscanini inaugurerà la sua nuova sede, ovvero il Centro di Produzione Musicale “Arturo Toscanini” che si aprirà alla cittadinanza, alle associazioni culturali e agli istituti scolastici, con visita degli spazi dalle 9.00 alle 18.00. La giornata sarà allietata da interventi musicali degli Archi della Filarmonica Arturo Toscanini e di gruppi cameristici del Conservatorio Arrigo Boito, del Liceo Musicale Attilio Bertolucci; interverrà la Corale Giuseppe Verdi. Sarà possibile assistere alle prove aperte della Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Francesco Lanzillotta e alla proiezione del docufilm Toscanini inedito, tra ricordi e immagini mai viste.
Inoltre, sarà inaugurato il monumento bronzeo di Arturo Toscanini dello scultore Maurizio Zaccardi che troverà la sua definitiva collocazione nel parco che accoglie il Centro di Produzione Musicale e saranno interrati tre alberi di nespolo, la pianta preferita dal Maestro.
La giornata si concluderà al Teatro Regio di Parma, alle ore 20.30, con il concerto di Hugo Wolf Quartet & Mario Brunello, il quartetto icona della musica da camera che per l’occasione ospita il violoncellista veneto.

Il 25 marzo in due città particolarmente importanti per la biografia di Toscanini, come Milano e Bologna si terranno due concerti. Quello del Teatro alla Scala, alla presenza del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, vedrà il Maestro Riccardo Chailly riunire Coro e Orchestra scaligeri in un omaggio a colui che contribuì in modo decisivo al loro consolidarsi avviando un processo di crescita artistica fondato sul meticoloso rispetto del testo e sul bilanciamento tra tradizione italiana, repertorio tedesco e novità internazionali. Chailly, che oggi ricopre a Milano e Lucerna la posizione che fu di Toscanini, rappresenta nel programma due diversi aspetti del lascito toscaniniano accostando pagine di Verdi e Beethoven.
Al Teatro Comunale di Bologna, si terrà un concerto straordinario, diretto da Michele Mariotti, con la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna.

Il lungo weekend dedicato ad Arturo Toscanini avrà un prologo giovedì 23 marzo, alle ore 11.00, all’auditorium della Casa della Musica di Parma. Qui sarà rappresentato lo spettacolo Toscanini sei un mito, ovvero un concerto-spettacolo dell’Orchestra regionale dell’Emilia Romagna, diretta da Alessandro Nidi, con l’intervento dell’attore e regista Roberto Recchia, in coproduzione con HeraComm, che si domanda quale eredità resti di chi ha scritto un pezzo di storia della musica occidentale. L’iniziativa vuole soprattutto stimolare la curiosità degli ascoltatori verso una figura che, inevitabilmente, alle nuove generazioni potrebbe apparire distante e nebulosa.

Venerdì 24 marzo, alle ore 17.30, la Sala Consiliare del Comune di Parma ospita la presentazione della riedizione del libro Arturo Toscanini vita, immagini, ritratti (Grafiche Step editrice), arricchito da nuovi saggi. Si tratta del racconto di una vita per la musica, che approfondisce gli aspetti pubblici e privati dell’artista e dell’uomo Arturo Toscanini, grazie a importanti contributi musicologici e a un ricco apparato iconografico cui si aggiungono i risultati scaturiti dall’approfondimento del carteggio Toscanini- Horszowski e del Fondo Colleoni Mainardi e da un nuovo saggio di Marco Capra: Toscanini, ovvero la celebrità insoddisfatta.
Sempre venerdì 24 marzo, alle ore 18.00, ai Portici del Grano del Comune di Parma s’inaugurerà la mostra Arturo Toscanini, in viaggio controvento, un’esposizione fotografica e documentaria sulla figura del Maestro.

Tutto il programma aggiornato su www.toscanini150.it

domenica 19 marzo 2017

Musica, mostre e convegni: Cremona celebra Claudio Monteverdi nel 450° anniversario dalla nascita

CREMONA - Un anno speciale il 2017 per Cremona, perché ricorrono i 450 anni della nascita di Claudio Monteverdi, il compositore cinquecentesco che nella città lombarda ebbe i natali. 
Per festeggiare l’anniversario, Cremona in accordo con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e  la Regione Lombardia, ha organizzato 365 giorni di celebrazioni musicali e artistiche. Un flusso di proposte che vedrà nuove produzioni, concerti unici, mostre e l’ormai consolidata crociera musicale lungo le terre amate da Monteverdi: Cremona, Mantova, Venezia.

Ricchissimo il programma di eventi che abbraccia numerosi filoni, ognuno dei quali ha il proprio punto di riferimento nelle istituzioni che partecipano al Comitato per le Celebrazioni, nato nel 2015 e composto dal Comune di Cremona, dalla Fondazione Amilcare Ponchielli, dalla Fondazione museo del violino, dal Dipartimento di musicologia e beni culturali dell’Università degli Studi di Pavia, dall’Istituto Superiore di Studi Musicali Claudio Monteverdi, dalla Fondazione Stauffer e e dall’Archivio di Stato. Fanno parte del Comitato il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Lombardia, nella persona dell’Assessore alle culture Cristina Cappellini, il Comune di Mantova.



L’intera città di Cremona è coinvolta: musica negli spazi pubblici, nei palazzi storici anche privati, nelle chiese barocche, giardini e cortili “nascosti”, musica per tutti e in ogni luogo.
Un capitolo a parte meritano le mostre, pensate per rendere omaggio a Claudio Monteverdi, ma anche alla cultura musicale e figurativa di quel periodo. Sarà esposto, per esempio, Il suonatore di liuto di Caravaggio. La tela originale arriva dalla Galleria Whitfield di Londra e intorno al prezioso dipinto verrà costruito un percorso di applicazioni multimediali che permetteranno interessanti confronti con le altre versioni del quadro. La mostra dal titolo Monteverdi e Caravaggio, sonar stromenti e figurar la musica sarà ospitata al Museo del Violino di Cremona, dall’8 aprile al 23 luglio 2017 e ricostruirà l’orchestra dell’Orfeo attraverso strumenti originali dell’epoca.
Dal 29 settembre al 6 gennaio invece la Pinacoteca ospiterà una mostra dedicata ad una delle figure di eccellenza del panorama figurativo del barocco nell'Italia settentrionale: Genovesino tra le eleganze del barocco e il naturalismo del Caravaggio, mentre dal 6 ottobre al 31 dicembre ci sarà Cremona nel Seicento: a peste, a bello, a fame, a libera nos Domine, al Palazzo Comunale.

Ma sono le proposte artistico-musicali e gli ospiti a illuminare l’anno delle celebrazioni. Il 2017 vedrà infatti il Festival Monteverdi al suo massimo. Alcuni dei titoli più significativi: inaugurazione il 5 maggio con l’Orfeo dell’Accademia bizantina, il 20 dello stesso mese Jordi Savall si esibirà in un concerto intitolato Istanbul, il 27 uno spettacolo unico nel suo genere, le marionette della Compagnia Carlo Colla accompagnate dalla musica de Il ballo delle ingrate e Il combattimento di Tancredi e Clorinda. John Gardiner, il 24 giugno, dirigerà il Vespro della Beata Vergine nella cornice unica del Duomo di Cremona.

Masterclass, seminari, approfondimenti e confronti saranno l’occasione per fare nuova luce sulla produzione di Claudio Monteverdi e sulla sua personalità. Sarà anche il momento per confrontarsi con un periodo storico-artistico che merita maggiore attenzione. Perché, non solo Monteverdi ha influenzato gli artisti suoi contemporanei e dei secoli successivi, ma anche nomi del nostro presente.

Il programma completo è disponibile sul sito all’indirizzo: www.monteverdi450.it

mercoledì 4 gennaio 2017

FLASH / E' morto Georges Pretre, il celebre direttore d'orchestra aveva 92 anni

E' morto nella sua casa del sud della Francia Georges Pretre. Aveva 92 anni, 70 dei quali nella carriera musicale e ben 50 di sodalizio con i Wiener Symphoniker.  I familiari che erano con lui riportano che il Maestro è mancato con un grande sorriso: chi ha lavorato con lui ricorda in quel sorriso l’entusiasmo e l’energia che trasformavano le orchestre con cui lavorava

Nato il 14 agosto 1924 a Waiziers nel nord della Francia, il direttore d'orchestra ha continuato a dirigere quasi fino all'ultimo: sarebbe dovuto tornare sul podio per la Stagione Sinfonica del Teatro alla Scala il 13, 15 e 17 marzo 2017. L'ultimo, trionfale concerto ha avuto luogo il 22 febbraio 2016. Ed è stata proprio l'istituzione milanese a dare notizia della sua scomparsa. 
“Non solo la Scala perde oggi uno dei Maestri che ne hanno fatto la storia – ha commentato Alexander Pereira – ma io ho perso un amico carissimo con cui ho condiviso 35 anni di vita artistica, da quando era Direttore dei Wiener Symphoniker. La sua ineguagliata musicalità, la sua magia accendeva di entusiasmo le orchestre con cui lavorava: ogni musicista desiderava superarsi per lui. Al termine del concerto del febbraio scorso i musicisti scaligeri hanno commentato che era più giovane di loro”.

Georges Prêtre, uno dei massimi direttori del nostro tempo, è stato legato alla Scala, ai suoi musicisti e al suo pubblico da un rapporto strettissimo cresciuto in 50 anni di attività. Prêtre debuttò infatti nel 1966 dirigendo un leggendaria produzione del Faust di Gounod con Mirella Freni, Nicolai Gedda e Nicolai Ghiaurov e la regia di Jean-Louis Barrault (ripreso nel 1977). Due anni più tardi diresse Turandot con la regia di Margherita Wallmann e, a pochi giorni di distanza, Die Walküre con Régine Crespin e James King. Nel 1969 fu la volta di  Roméo et Juliette di Berlioz con Liliana Cosi nella coreografia di George Skibine, nel 1970 Sanson et Dalila di Saint-Saëns con Shirley Verrett e Pier Miranda Ferraro, nel 1972 Carmen con Fiorenza Cossotto, nel 1973 e 1977 Pelléas et Mélisande di Debussy con la regia di Gian Carlo Menotti, nel 1975 La bohème di Puccini nella regia di Franco Zeffirelli con Luciano Pavarotti e Ileana Cotrubas (ripresa nel 1976 e 77), nel 1976 Werther di Massenet con Alfredo Kraus e Elena Obraztsova, nel 1978 Madama Butterfly e subito dopo Manon Lescaut di Puccini con Sylvia Sass  e Plácido Domingo in una regia di Piero Faggioni. 
Ancora nel 1978 diresse il dittico raveliano formato da L’enfant et les sortilèges e da L’heure espagnole; torna nel 1981 per Cavalleria rusticana  e Pagliacci, regia di Zeffirelli con Domingo e Obraztsova e nel 1982 per Les Troyens di Berlioz nella regia di Luca Ronconi. Gli ultimi impegni operistici di Prêtre alla Scala sono stati Turandot con la regia di Keita Asari nel 2001 e Pelléas et Melisande con la regia di Pierre Médicin, ma occorre ricordare anche gli innumerevoli concerti con l’orchestra del Teatro e con la Filarmonica, che nel 2005 gli dedica una serata speciale per i suoi “4 volte vent’anni”.  L’ultimo concerto  il 22 febbraio scorso.