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mercoledì 7 dicembre 2016

JESI (AN) - Al Pergolesi arriva la prima esecuzione moderna per "La Scuola de’ Gelosi” di Salieri

 La prima rappresentazione in tempi moderni de “La Scuola de’ Gelosi” di Antonio Salieri in scena al Teatro Pergolesi di Jesi venerdì 13 gennaio alle ore 20,30 con replica domenica 15 alle ore 16 con la direzione di Giovanni Battista Rigon e la regia di Italo Nunziata, per la 49ª Stagione Lirica di Tradizione


JESI (AN) - “La Scuola de’ Gelosi”, dramma giocoso in due atti su libretto di Caterino Mazzolà e musica di Antonio Salieri, va in scena venerdì 13 gennaio alle ore 20,30 con replica domenica 15 alle ore 16 al Teatro Pergolesi di Jesi nella prima rappresentazione in tempi moderni dell’opera che tributò il maggior successo in vita del musicista legnaghese. Mercoledì 11 gennaio alle ore 16 è invece in programma un’Anteprima Giovani dell’opera di Salieri.

Rappresentata per la prima volta al Teatro San Moisé di Venezia nel 1778, l’opera comica ottenne subito un grande successo e si diffuse rapidamente in tutta Europa. Il libretto di Caterino Mazzolà fu revisionato nel 1783 da Lorenzo Da Ponte, per una seconda versione che andò in scena al Burgtheater di Vienna.

È la proposta della 49ª Stagione Lirica di Tradizione del Teatro G.B. Pergolesi di Jesi, nell’ambito della Stagione Lirica unica “Opera Ancona Jesi”, con titoli del grande repertorio e preziose rarità musicali nei palcoscenici delle due città, sotto il comune tema “Amore, gelosia, tradimento, follia: ritratti di donna”.

Lo spettacolo è stata realizzato su iniziativa della Fondazione culturale Antonio Salieri di Legnago, in coproduzione tra Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Teatro Ristori di Verona, Deputazione Teatrale Teatro Marrucino di Chieti, Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, con l’adesione di Fondazione Teatri delle Dolomiti di Belluno, la partecipazione di Accademia del Maggio Musicale Fiorentino e il sostegno della Fondazione Cariverona.

 “La Scuola de’ Gelosi” in programma al Teatro Pergolesi vede come direttore Giovanni Battista Rigon, la regia di Italo Nunziata, le scene di Andrea Belli, i costumi di Valeria Donata Bettella, disegno luci di Marco Giusti e l’orchestra “I Virtuosi Italiani”. Scene e costumi sono stati costruiti a Jesi, presso il Laboratorio Scenografico della Fondazione Pergolesi Spontini e la Sartoria del Teatro Pergolesi.

In scena un cast di giovani interpreti con i Solisti dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino: il Conte Bandiera è interpretato dal tenore Patrick Kabongo, la Contessa Bandiera dal soprano Francesca Longari, Blasio dal baritono Benjamin Cho, Ernestina dal soprano Eleonora Bellocci, Lumaca dal baritono Qianming Dou, Carlotta dal mezzosoprano Ana Victoria Pitts e il Tenente dal tenore Manuel Amati.

La vicenda, al di là delle consuete, divertenti schermaglie amorose tra i protagonisti tipiche del melodramma giocoso, è interessante perché coinvolge personaggi di diversa estrazione sociale – aristocratici, borghesi e servitori – anticipando situazioni drammaturgiche che ritroveremo nella trilogia Mozart-Da Ponte.

Un caleidoscopico succedersi di situazioni è proprio ciò di cui necessita la trama di una buona commedia in musica, per attirare l’attenzione dello spettatore ed è proprio quello che troviamo nella vicenda de “La Scuola dei Gelosi”. Dopo aver analizzato, quasi come al microcopio, attraverso il susseguirsi delle scene, le diverse manifestazioni e reazione che il sentimento della gelosia provoca trasversalmente nelle differenti classi sociali, i sospetti, che si credono ben fondati, preparano i mariti, le mogli o gli amanti gelosi alla loro disgrazia: hanno dei dubbi, ma non quella certezza che fornisce una confessione, la quale è quasi sempre al disopra di ogni immaginazione.

Equivoci, fraintendimenti, piccoli sotterfugi, travestimenti portano ineluttabilmente a quel vertiginoso caleidoscopio in cui non distinguiamo più nulla. Come commentò Goethe, dopo aver assistito a “La Scuola de’ Gelosi”, “il tutto è trattato con un gusto molto delicato”.

Biglietti da 15 a 70 euro.



Il cartellone Lirico prosegue sabato 14 gennaio alle ore 21, al Teatro Moriconi. I Virtuosi Italiani diretti da Alberto Martini, ed il soprano Valeria Esposito sono i protagonisti del concerto “Per la recuperata salute di Ofelia. Mozart vs Salieri”, una coproduzione tra Fondazione Pergolesi Spontini, Fondazione Culturale Antonio Salieri di Legnago e Teatro Ristori di Verona. In programma, le pagine della cantata Per la recuperata salute di Ofelia riscoperte qualche mese fa nella Biblioteca di Praga, con musiche di Wolfgang Amadeus Mozart e Antonio Salieri scritte per una grande interprete mozartiana, Nancy Storace, incluse in una nuova composizione del compositore aquilano Marco Taralli, in prima esecuzione assoluta, che intona il testo di Lorenzo Da Ponte. Il concerto è dedicato alla memoria del giornalista Alberto Pierucci, spettatore appassionato ed amico del Teatro di Jesi.

Chiude la Stagione “La Traviata” di Giuseppe Verdi, al Teatro Pergolesi venerdì 3 febbraio 2017 alle ore 20.30 e domenica 5 febbraio alle ore 16 (anteprima giovani il 1 febbraio ore 16), in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini con la direzione di Giuseppe Montesano sul podio dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini. La regia è dell’italo francese Franco Dragone - creatore di eventi conosciuti in tutto il mondo tra cui le regie per il Cirque du Soleil, e la cerimonia di inaugurazione dei Mondiali di Calcio del Brasile del 2014 – che torna a Jesi dopo aver firmato, lo scorso settembre, l’inaugurazione del XVI Festival Pergolesi Spontini, in una grande festa teatrale seguita da 2500 persone. Violetta Valéry è interpretata dal giovane soprano georgiano Salome Jicia, che questa estate ha riscosso un grandissimo successo di pubblica e di critica nella Donna del lago al Rossini Opera Festival. Nel ruolo di Alfredo Germont è il tenore romeno Florin Guzgă, Giorgio Germont è Giovanni Meoni, Flora Bervoix è Mariangela Marini, Annina è Teresa Stagno, Gastone Visconte di Létorières è Riccardo Gatto, Il barone Douphol è Omar Kamata, Il marchese d’Obigny è Cuneyt Unsal, Il dottor Grenvil è Enrico Marchesini.



INFO:

www.operanconajesi.it
www.fondazionepergolesispontini.com

Biglietteria Teatro Pergolesi tel. 0731. 206888

Fondazione Pergolesi Spontini Tel. 0731.202944

sabato 26 novembre 2016

EVENTI / A Torino un Convegno internazionale sul Barocco e la sua fortuna

TORINO - Il Barocco richiama a Torino studiosi da tutto il mondo: lunedì 28 e martedì 29 Novembre 2016, infatti, nell'Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria (Piazza Carlo Alberto 3, Torino) si susseguiranno appuntamenti sulle grandi mostre dedicate, nel corso del '900, a uno stile che dal XVII secolo non smette di ispirare la moda e il design.

Il convegno, organizzato dalla Fondazione 1563 e intitolato Fortuna del Barocco in Italia. Le grandi mostre del Novecento, vedrà tra le esposizioni protagoniste la grande "Mostra del Barocco Piemontese" realizzata a Torino nel 1963 fra Palazzo Reale, Palazzo Madama e la Palazzina di Stupinigi.
Tra gli altri interventi al Convegno, curato da Michela di Macco e Giuseppe Dardanello, anche il prof. Giovanni Romano dell'Università degli studi di Torino che approfondirà la grande esposizione piemontese del 1989 “Diana trionfatrice” e il prof. Joseph Connors, docente di storia dell’arte e dell'architettura alla Harvard University, che parlerà dell'Italia vista dall'estero attraverso gli eventi di architettura sul Barocco. Gli interventi saranno accompagnati da videoracconti con immagini storiche e ricostruzioni delle esposizioni.

L'iniziativa è una tappa importante di un lavoro pluriennale della Fondazione 1563 nell'ambito del Programma di studi sull’Età e la Cultura del Barocco e 
precede una collana di nuove pubblicazioni su queste tematiche, in uscita nel 2017.
Fortuna del barocco in Italia: le grandi mostre del NovecentoAuditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria (Piazza Carlo Alberto, 3 Torino)Lunedì 28 Novembre 14.15-19; Martedì 29 Novembre 9-18Informazioni: 011/5629708 - agenziauno@agenziauno.comwww.fondazione1563.it 

venerdì 25 novembre 2016

"Beltà Crudele": Amakheru Duo rende omaggio a Rossini, con dedica a Daniela Dessì

Il 29 novembre 2016 sarà pubblicato on-line, sulle piattaforme Vimeo e Youtube, il primo videoclip di Amakheru Duo. Il video è stato realizzato sul brano “Beltà Crudele”: Aria da camera per voce e pianoforte composta da Gioachino Rossini nel 1821 e pubblicata nella prima edizione a stampa per Girard nel 1847 a Napoli. Il testo è una canzone strofica del barone di Santo Mango.
La melodia era particolarmente cara al compositore, che ne preparò diverse rielaborazioni: nello specifico quella proposta da Amakheru Duo è quella più vicina al primo manoscritto. Questa versione presenta notevoli difficoltà vocali, ed è stata arricchita dagli esecutori da puntature e cadenze, nel tipico spirito dell’epoca.

La scelta del brano rientra nel progetto di riscoperta e rilancio del repertorio belcantistico italiano da camera intrapreso da Amakheru Duo. Un obiettivo che i due giovani artisti, Francesco Santoli tenore e Simone Di Crescenzo pianista, stanno portando avanti con impegno e tenacia, conseguendo notevoli successi e riconoscimenti in Italia e all’Estero.


Amakheru Duo è uno dei primi ensemble a livello mondiale che ha realizzato un videoclip di un brano classico e nello specifico vocale e cameristico. L’idea è quella di rendere fruibile sul web un prodotto artistico non solo musicale, ma anche corredato di immagini, che possa evocare emozioni e che rappresenti una fusione di diverse forme d’arte.

La cornice in cui il video è stato girato è quella dello splendido Palazzo d’Avalos di Vasto: una residenza storica con annesso giardino napoletano che si affaccia sul golfo della città.
La storia raccontata nel video evoca il ritrovamento di un’antica edizione della “Beltà Crudele” di Rossini, riportata alla luce dai due artisti ed eseguita nelle sale del palazzo. 

Il videoclip è stato dedicato ad Adelina Patti, leggendario soprano dell’Ottocento molto stimata dallo stesso Rossini, e della quale si conserva un dipinto proprio all’interno di Palazzo d’Avalos, e a Daniela Dessì, l’ultima Diva italiana, recentemente scomparsa e di cui Simone Di Crescenzo è stato pianista accompagnatore negli ultimi anni. La grande cantante e i giovani artisti erano legati da profonda stima ed amicizia, e la dedica del video vuole essere un omaggio alla sua memoria.
Per informazioni: www.amakheruduo.com




sabato 8 ottobre 2016

NAPOLI / Convegno su Gennaro Magri e la musica a Napoli nell'età dei Lumi


NAPOLI - Ultima giornata oggi per il Convegno Internazionale "Il mondo di Gennaro Magri: Danza, musica e opera a Napoli, nell'Europa dei Lumi" in corso al MeMUS – Museo e Archivio Storico del Teatro San Carlo e a Palazzo Zevallos Stigliano - Chiesa di Santa Caterina da Siena. Focalizzato in primis su Gennaro Magri (ca. 1735-1789), maître de ballet al teatro San Carlo di Napoli e autore del Trattato teorico-prattico del Ballo (1779), il convegno è l’occasione per elaborare una sintesi degli studi attuali sulla vita e la carriera di Magri in Italia e in Europa e più largamente per riflettere sul ruolo della danza a Napoli nel contesto europeo del Settecento. In una prospettiva teorico-pratica si alterneranno conferenze, laboratori sperimentali e dimostrazioni pratiche in cui saranno affrontati problemi sulla tecnica, l’estetica e la poetica della danza teatrale con un’attenzione particolare alle implicazioni culturali e sociali che riguardano la relazione tra danza nobile e comica, tra stile italiano e stile francese e più generalmente tra danza, musica e opera nel dialogo interculturale tra le nazioni.
Per informazioni: Pietà de' Turchini


L’ORGANIZZAZIONE

Organizzazione e direzione scientifica:
Arianna Fabbricatore (Université Paris-Sorbonne)

Comitato scientifico
Francesco Cotticelli (Seconda Università di Napoli)
Arianna Fabbricatore (Université Paris-Sorbonne) 
Rebecca Harris-Warrick (Cornell University, New York) 
Paologiovanni Maione (Conservatorio San Pietro a Maiella) 
Marie-Thérèse Mourey (Université Paris-Sorbonne)
José Sasportes (Universidade Nova de Lisboa)

Comitato organizzativo
Paolo Desogus (Université Paris-Sorbonne)
Paologiovanni Maione (Conservatorio San Pietro a Maiella)
Delphine Vernozy (Université Paris-Sorbonne)

I LUOGHI
MeMUS – Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo, Palazzo Reale, piazza Plebiscito
Palazzo Zevallos Stigliano, via Toledo, 185.
Chiesa Santa Caterina da Siena-Fondazione Pietà de’ Turchini, via Santa Caterina da Siena, 38.


PROGRAMMA

Giovedì 6 ottobre
Luogo: MeMUS – Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo
09:00              Inaugurazione del Convegno
Presidente onorario: Jean-Paul Seytre (Console generale di Francia a Napoli).
Francesco Cotticelli (Seconda Università di Napoli), Saluto delle autorità. Rosanna Purchia (Sovrintendente al Teatro San Carlo), Nino Daniele (Assessore alla Cultura, Comune di Napoli), Mariafederica Castaldo (Direttrice della Fondazione «Pietà de’ Turchini»), Laurent Barré (Direttore del Centre national de la danse, Francia)

09:40               Apertura dei lavori
Arianna Fabbricatore (Université Paris-Sorbonne)

            Sessione 1: La danza teatrale tra musica, opera e commedia
Presidente: Kathleen Kuzmick Hansell (University of Chicago Press)

10:00               Bruce Alan Brown (Los Angeles USC Thornton School of Music), «Gennaro Magri in Vienna, as Seen Through the Music of his First Season (1759/60).»
10:20               Rebecca Harris-Warrick (Cornell University, New York), «To what music did grotteschi dance?»
10:40               Andrea Chegai (Università La Sapienza, Roma), «La pantomima di un grande castrato e i suoi esiti coreutici: l’Ezio di Marchesi e Lefèvre.»?

11:00               Pausa caffè

11:20               Teresa Megale (Università di Firenze), «Balli di maschere sulle scene napoletane del Settecento.»
11:40               Charlotte Gschwandetner (Universita?t Leipzig/Torino), «La danza di Gennaro Magri e la Commedia all’improvviso.»

12:00               FOCUS: Quali influenze tra danza, opera e commedia? 
             
13:00              Pausa pranzo

Luogo: Palazzo Zevallos Stigliano
           
14:30               Visita privata del museo

                        Sessione 2:  Gennaro Magri a Napoli: maître de ballet e autore
                        Presidente: José Sasportes (Universidade Nova de Lisboa)

15:10               Francesco Cotticelli (Seconda Università di Napoli) - Paologiovanni Maione (Conservatorio San Pietro a Majella), «Nuove indagini sulla scena napoletana nel corso dei soggiorni di Gennaro Magri.» Con: Francesca Menchelli Buttini, Rossella Gaglione, Giacomo Sances.
15:40               Ana Alberti Alonzo (ricercatrice indipendente), «La morte di Gennaro a Madrid?
                        Nuove fonti degli archivi spagnoli.»
16:00               Eugenia Roucher (ricercatrice indipendente), « Les mots de la danse. Emprunts linguistiques et kinétiques dans l’espace européen au XVIIIe siècle: un habit d’Arlequin?»

16:20               Discussione e pausa

17:00-18:30    LABORATORIO: Dalla descrizione verbale al movimento: interpretare la danza di Magri.Attività sperimentali collettive.
Martin Rueff (Université de Genève), «Descrivere il movimento: teoria e pratica.»
Arianna Fabbricatore - Paolo Desogus - Olivier Chiquet – (Université Paris-Sorbonne), «Interpretare ilTrattato di Gennaro Magri, questioni semiotiche e intersemiotiche.»



Venerdì 7 ottobre
Luogo: Chiesa di Santa Caterina da Siena - Fondazione Pietà de’ Turchini


                        Sessione 3: Influenze e contaminazioni di stili tra Francia e Italia
Presidente: Carol Marsh (University of North Carolina, Greensboro)

09:00               Kathleen Kuzmick Hansell (University of Chicago Press), «French and Italian in 18th-Century Theatrical Ballet, with a Focus on Naples.»
09:20               Marie-Thérèse Mourey (Université Paris-Sorbonne), «La question des styles français et italien vue depuis la Cour Impériale de Vienne.»
09:40               Flavia Pappacena (Accademia nazionale della danza, Roma), «L’esperienza francese di Magri a Torino nel 1763 con Augusto Huss.»

10:00                           Pausa

10:20               Françoise Dartois-Lapeyre (Université Paris-Sorbonne), «Parcours des danseurs italiens en France: influences croisées du style français et du style italien.»
10:40               Noemi Massari (Università La Sapienza, Roma), «L’influenza dello stile francese nel ballo di Gennaro Magri Alla ricerca di un tesoro
11:00               Paola De Simone (Conservatorio Carlo Gesualdo da Venosa, Potenza), «Danzatori seri e virtuosi grotteschi in Ballo nel secondo Settecento fra questioni teatrali e l’esempio del Magri alla Corte di Napoli.»

11:20               Discussione e pausa

            Sessione 4: La danza grottesca
Presidente: Marie-Thérèse Mourey (Université Paris-Sorbonne)

12:00               Inge Baxman (Universita?t Leipzig), «Corps naturel, corps œuvre d’art, corps grotesque.»
12:20               Rita Zambon (Ricercatrice indipendente), «La danza grottesca in ambito veneto nel Settecento.»
12:40               Marina Nordera (Université Nice Sophia Antipolis), «“Lingue infami che temono le mie gambe”: profili di ballerine grottesche, tra pratiche e discorsi.»         

13:00               FOCUS: Il grottesco: stile, genere, linguaggio? Quali indizi per quali ipotesi?

13:40              Pausa pranzo

            Sessione 5: Le fonti: gli spartiti, le notazioni coreografiche e i libretti
Presidente: Bruce Alan Brown (Los Angeles USC Thornton School of Music)

15:30-16:30    TAVOLA ROTONDA: Quali fonti per il ballo?
Intervengono: Francesco Cotticelli, Rebecca Harris-Warrick, Kathleen Kuzmick Hansell, Carol Marsh, Paologiovanni Maione, Andrea Chegai.

16:30               Pausa

17:00-18:30     WORKSHOP: Le Contraddanze di Gennaro Magri.
Atelier pratico sulle contraddanze con Letizia Dradi e Ornella Di Tondo.

21:00               Cena del Convegno

Sabato 8 ottobre
Luogo: MeMUS – Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo

11:00               CONFERENZA-SPETTACOLO: Storie di danza nell’Europa moderna
di Arianna Fabbricatore con Letizia Dradi, Roberto Quintarelli, Federico Fabbricatore, Pino L’Abbate, Aniello Ferrone.

12:30               Pausa pranzo

                        Sessione 6: Danza e società
Presidente Rebecca Harris-Warrick (Cornell University, New York)

14:00               Marie Glon (Université de Lille), «Naples et les “Lumières chorégraphiques”.»
14:20               Anthony DelDonna (Georgetown University, Washington, D.C.), «Gennaro Magri, social dance, and spectacle at the Teatro di San Carlo in late eighteenth-century Naples.»
14:40               Lucio Tufano (ricercatore indipendente), «Danza e sociabilità a Napoli alla fine del Settecento: Gennaro Magri e l’Accademia dei Cavalieri.»

15:00               Discussione e pausa

Sessione 7: Le danze nobili
Presidente: Marina Nordera (Université Nice Sophia Antipolis)

15:20               Hubert Hazebroucq (Compagnia Les Corps Éloquents), «Magri et le Menuet: pratiques et contextes.»
15:40               Carol Marsh (University of North Carolina, Greensboro), «Gennaro Magri’s Contraddanze (1779).»

16.00               Pausa

16:20               Ornella Di Tondo (Università “G. D'Annunzio” di Chieti-Pescara), «Una nuova fonte per lo studio della contraddanza italiana e del taice in Magri: Le Contraddanze per la lezzione delle LL. AA. RR. L’Arciduchi con sue figure e musica (Firenze, cca. 1775-1790).»
16:40               Letizia Dradi (Accademia degli Imperfetti - La Rossignol) Le Charamente, l'Amabile di Gennaro Magri, ricostruzione e riflessioni sul linguaggio italiano in relazione alle danze affini del repertorio francese.

17:00-18:00    TAVOLA ROTONDA: Stile francese/stile italiano: mito o realtà?
Animata da Marie-Thérèse Mourey e Martin Rueff.
Intervengono: Bruce Alan Brown, Francesco Cotticelli, Arianna Fabbricatore, Kathleen Kuzmick Hansell, Rebecca Harris-Warrick, Carol Marsh, Marina Nordera, Letizia Dradi, Hubert Hazebroucq.

18:00               Conclusioni, Cocktail di chiusura

giovedì 6 ottobre 2016

EVENTI / Da Sciarrino a Rihm, arriva "Bologna Modern. Festival per le musiche contemporanee"


Per dieci giorni a Bologna un festival dedicato interamente alle musiche del nostro tempo: pagine sinfoniche dei più celebri compositori di oggi, da Sciarrino a Rihm, alcune prime italiane e anche quattro brani in prima assoluta, concerti jazz e di popular music; in programma anche un’opera multimediale e una serie di eventi collaterali.
  
Bologna, Teatro Comunale e Arena del Sole, dal 14 al 23 ottobre 2016
 

Marco Angius

BOLOGNA - In tutta Europa le grandi istituzioni lirico-sinfoniche affiancano già da molti anni la loro programmazione legata al repertorio tradizionale con manifestazioni di alto livello dedicate alla musica del nostro tempo. Per la prima volta il Teatro Comunale di Bologna -  città dichiarata dall'UNESCO "Città creativa della Musica" e capitale della musica moderna e contemporanea nel nostro Paese – propone una programmazione sistematica sulle novità di oggi: Bologna Modern. Festival per le musiche contemporanee in programma dal 14 al 23 ottobre 2016. È un progetto di respiro internazionale che si aggiunge  alla proposta culturale del teatro felsineo, sensibile e attento al repertorio di oggi anche nella stagione operistica, caratteristica quest'ultima premiata dalla critica (all’opera Il suono giallo di Alessandro Solbiati è andato uno dei tre premi “Abbiati” conquistati per l’attività del 2015) e dal pubblico sempre numeroso e attento agli appuntamenti dedicati ai linguaggi del contemporaneo, come nei mesi scorsi per l'opera Luci miei traditrici di Salvatore Sciarrino.
“Il festival Bologna Modern vuole esplorare e proporre i diversi linguaggi sonori del nostro tempo – illustra il sovrintendente Nicola Sani – ed in particolare vuole coprire una grave mancanza nella programmazione odierna delle Fondazioni Liriche e cioè il tema della scrittura sinfonica contemporanea. Con questa iniziativa, il Teatro Comunale apre un nuovo perimetro di intervento sull'attualità dei nuovi linguaggi sonori, portando a Bologna alcuni dei principali protagonisti della musica contemporanea, osservata dalle più diverse prospettive (dalla ricerca sui nuovi territori dell'avanguardia al rapporto con le diverse declinazioni della musica popolare, al jazz, alla multimedialità). Il programma - che include anche due concerti realizzati in collaborazione con la Fondazione Musica Insieme - non si limita alle proposte di ascolto ma è anche occasione per discutere su temi del presente che riguardano cultura, economia e società, divenendo un think-tank di riflessione sul rapporto musica cultura e sulle trasformazioni in atto nella nostra società. In quest'ottica si inseriscono l'alleanza con TEDx Bologna, che per la prima volta si svolgerà al Teatro Comunale proprio nel quadro del Festival, nonché la significativa partnership con la Fondazione Golinelli e con roBOt.”

L'ossatura di Bologna Modern è costituita da quattro concerti sinfonici affidati all'Orchestra del Comunale in cui saranno proposte opere significative di importanti autori della contemporaneità, tra i quali György Kurtág, Giacinto Scelsi, Toshio Hosokawa, Georg-Friedrich Haas, Friedrich Cerha, Salvatore Sciarrino, Franco Oppo, John Adams, Wolfgang Rihm e Carlos Roqué Alsina. Quest'ultimo eseguirà in prima assoluta il suo Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra (14 ottobre), commissionato dalla Regia Accademia Filarmonica di Bologna; prime esecuzioni anche per gli italiani Alberto Caprioli (15 ottobre), Paolo Perezzani (22 ottobre) e Martino Traversa (19 ottobre). Di particolare significato l'esecuzione della composizione per orchestra Nodas, di Franco Oppo, autore tra i maggiori del nostro tempo, da sempre sostenitore e animatore della vita musicale della sua Sardegna, scomparso all'inizio di quest'anno.

I concerti sono diretti da tre interpreti di primo piano della scena internazionale della musica d'oggi: l'appuntamento inaugurale del 14 ottobre è affidato a Nikolaj Znaider, al cui fianco ci sarà una violinista di primo piano come Arabella Steinbacher per il Concerto “Alla memoria di un angelo” di Alban Berg; Marco Angius - già apprezzato al Comunale nelle recenti produzioni di opera contemporanea come Il suono giallo e Luci mie traditrici - è protagonista dei concerti del 15 e del 19 ottobre; infine a Tonino Battista - anche lui fra i maggiori specialisti italiani di questo repertorio - è affidato il concerto del 22 ottobre.

Il programma concertistico di Bologna Modern è completato da due straordinari eventi curati dalla Fondazione Musica Insieme: il 17 ottobre - prima e unica data italiana - è in scena David Krakauer, il più grande clarinettista klezmer vivente, nonché eccellente sperimentatore delle nuove vie del clarinetto contemporaneo, a Bologna insieme con il suo gruppo Ancestral Groove; il 23 ottobre – unica data italiana del tour europeo - spazio invece al trio di all-star del nuovo jazz composto da Jack DeJohnette (batteria, pianoforte) e da due figli d'arte, Ravi Coltrane (sassofono) e Matthew Garrison (basso elettrico), reduci dalla realizzazione di “In Movement”, acclamatissimo disco per l'etichetta ECM.

Il Festival non poteva non contenere un titolo di teatro musicale del nostro tempo: Conversazioni con Chomsky 2.0 del catanese Emanuele Casale (in scena il 20 e il 21 ottobre all’Arena del Sole) opera multimediale dedicata al dialogo con il grande linguista, filosofo, teorico della comunicazione statunitense, che ha partecipato direttamente alla realizzazione del progetto di Casale. Un'opera che pone questioni importanti sulla realtà sociale e politica del nostro tempo a testimonianza della funzione del teatro musicale nella nostra società di oggi come possibile forma di riflessione e discussione sui grandi temi della contemporaneità. La regia e i video sono di Fabio Scacchioli, la direzione d'orchestra di Yoichi Sugiyama e della straordinaria e poliedrica voce di Diana Torto.

A chiusura del concerto del 23 ottobre del Trio DeJohnette Coltrane Garrison il foyer Respighi del Teatro Comunale ospiterà (ore 23.00-2.30) un dj-set in collaborazione con roBOt; protagonista l’eclettico musicista Henry Wu: jazzista, dj con una particolare predilezione per i dischi in vinile e la musica techno, riassorbe e rielabora funk, soul, jazz, deep house, in uno stile che rimanda a Moodymann e a George Clinton.
Possono accedere al dj-set tutti coloro che hanno un biglietto di uno dei concerti di Bologna Modern.

I concerti avranno luogo nella storica sala del Bibiena, la cui platea si presenta completamente rinnovata, grazie al generoso contributo di Marino e Paola Golinelli. Il grande protagonista di questa prima edizione di Bologna Modern sarà poi il suono, grazie anche alla straordinaria qualità della nuova camera acustica realizzata da "Suono Vivo", che restituirà al pubblico le inedite raffinatezze timbriche e sonore ricercate dagli autori del nostro tempo, immergendo gli ascoltatori nei paesaggi sonori contemporanei in modo ancora più affascinate e coinvolgente. Le nuove sonorità del nostro tempo potranno inoltre avvalersi dei nuovi sistemi di amplificazione del Teatro Comunale, scelti secondo i più alti standard oggi esistenti. La camera acustica e i sistemi di amplificazione e diffusione sono stati acquisiti dal Teatro Comunale grazie al determinante contributo sinergico di Alfa Wassermann.

Il 22 ottobre dalle ore 10 alle ore 18, nell'ambito di Bologna Modern, il Comunale ospiterà la sesta edizione di TEDxBologna sul tema “Transition”, inteso come momento vitale di un processo di cambiamento e passaggio, in cui l’ingegno diventa funzionale per comprendere le nuove sfide economiche, sociali ed individuali. Come ogni anno i maggiori protagonisti del “pensare” e del “fare” racconteranno le proprie idee. Informazioni ulteriori su www.tedxbologna.com.

Bologna Modern si realizza con il contributo di Marino e Paola Golinelli per la Fondazione Golinelli.

I biglietti dei concerti (da 10 a 40 euro) e dell'opera Conversazioni con Chomsky 2.0 (da 15 a 20 euro) sono in vendita sia online sul sito www.tcbo.it sia presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Informazioni su www.tcbo.it.

Venerdì 14 ottobre, Teatro Comunale, ore 20.30
direttore Nikolaj Znaider
pianoforte Carlos Roqué Alsina
violino Arabella Steinbacher
Carlos Roqué Alsina Concerto n. 2 (2014) per pianoforte e orchestra (prima assoluta)
Commissione della Regia Accademia Filarmonica di Bologna
Alban Berg Concerto per violino e orchestra “Alla memoria di un angelo”
Felice Mendelssohn Bartholdy Sinfonia n. 5 in Re maggiore op. 107“Riforma”

Sabato 15 ottobre, Teatro Comunale ore 20.30
direttore Marco Angius
György Kurtág Hommage à Takács Jenő 100 per archi (prima esecuzione italiana)
Georg Friedrich Haas ...e finisci già?
Alberto Caprioli Ode alla luce per orchestra (prima assoluta)
Wolfgang Rihm Verwandlung 4
Friedrich Cerha Paraphrase über den Anfang der 9. Symphonie von Beethoven

Lunedì 17 ottobre, Teatro Comunale ore 20.30

Krakauer’s Ancestral Groove
clarinetto, clarinetto basso David Krakauer
chitarra elettrica Sheryl Bailey
basso Jerome Harris
batteria Michael Sarin
voce, laptop, sintetizzatore Keepalive

Mercoledì 19 ottobre, Teatro Comunale ore 20.30
direttore Marco Angius
Salvatore Sciarrino L'ideale lucente e le pagine rubate per archi (prima italiana)
Martino Traversa IMAGES (prima assoluta)
Wolfgang Rihm Nähe Fern n. 1
Karlheinz Stockhausen Formel per orchestra

Giovedì 20, venerdì 21 ottobre, Arena del Sole ore 20.30

Emanuele Casale Conversazioni con Chomsky 2.0
direttore Yoichi Sugiyama
regia e video Fabio Scacchioli
voce Diana Torto
Nuova produzione del TCBO

Sabato 22 ottobre, Teatro Comunale dalle ore 10 alle 18

Sesta edizione di TEDxBologna sul tema “Transition”
Informazioni su www.tedxbologna.com

Sabato 22 ottobre, Teatro Comunale ore 21.30

direttore Tonino Battista
Giacinto Scelsi Chukrum, per orchestra d’archi
Toshio Hosokawa Meditation
Paolo Perezzani Pieghe, dilatazioni ed altre dismisure dell'Aperto per orchestra (prima assoluta)
Franco Oppo Nodas
John Adams Common Tones in Simple Time

Domenica 23 ottobre, Teatro Comunale ore 20.30

DeJohnette
Coltrane
Garrison
batteria, pianoforte Jack DeJohnette
sassofono Ravi Coltrane
basso elettrico Matthew Garrison


Domenica 23 ottobre, Teatro Comunale, foyer Respighi ore 23.30-2.30

Henry Wo, dj-set

mercoledì 5 ottobre 2016

COMO / “Così fan tutte” inaugura la stagione del Teatro Sociale

"Così fan tutte" - Teatro Sociale di Como / OperaLombardia, Ph. Alessia Santambrogio.

COMO - Sul palcoscenico dove aveva debuttato vent’anni fa, quello del Teatro Sociale di Como, Francesco Micheli firma la regia per il titolo inaugurale, “Così fan tutte” di Mozart (6 e 8 ottobre, poi in replica a Pavia, Brescia e Cremona), imperniata sulla partecipazione di 40 ragazzi non professionisti (diversi in ognuna delle città toccate dalla produzione di OperaLombardia), che per mesi hanno seguito un laboratorio teatrale “La scuola degli amanti”, grazie al quale i giovanissimi appassionati o curiosi del teatro stanno avendo la possibilità di confrontarsi direttamente col mondo della lirica. Sul podio dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali Gianluca Capuano.
Il regista Francesco Micheli ha deciso di creare uno spettacolo fresco, giovane, ovviamente tutto incentrato sull’amore e sulle sue sfaccettature, mettendo in scena un’opera ma anche una “scuola” di teatro e di vita: a questo scopo ha selezionato 40 ragazzi tra i 14 e i 30 anni che, dalla fine del marzo scorso, hanno seguito i laboratori teatrali condotti da Eleonora Moro che gli hanno permesso di andare in scena come figuranti, vivendo così un’esperienza che non li vedrà più soltanto spettatori ma parte integrante dell’allestimento e partecipi di quel che accade anche dietro le quinte.


COSÌ FAN TUTTE ossia La scuola degli amanti
Dramma giocoso in due atti KV 588. Musica di Wolfgang Amadeus Mozart.
Libretto di Lorenzo Da Ponte.
Prima rappresentazione: Vienna, Burgtheater, 26 gennaio 1790


Direttore Gianluca Capuano / Francesco Pasqualetti
Regia Francesco Micheli
Scene e luci Nicolas Bovey
Costumi Giada Masi
Training e Laboratori teatrali Eleonora Moro
Maestro del coro Giuseppe Califano

Fiordiligi Gioia Crepaldi
Dorabella Victoria Yarovaya
Guglielmo Pablo Gálvez
Ferrando Matteo Mezzaro
Despina Barbara Massaro
Don Alfonso Andrea Porta


La Scuola degli Amanti
Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
Coproduzione Teatri di OperaLombardia
Nuovo allestimento


Info
Biglietteria Piazza Verdi, 22100 Como
tel. +39. 031.270170
biglietteria@teatrosocialecomo.it - www.teatrosocialecomo.it

TUTTE LE RECITE LOMBARDE
Como, Teatro Sociale: 6 e 8 ottobre 2016
Pavia, Teatro Fraschini: 14 e 16 ottobre 2016
Brescia, Teatro Grande: 21 e 23 ottobre 2016
Cremona, Teatro Ponchielli: 28 e 30 ottobre, 1 novembre 2016

martedì 4 ottobre 2016

MUSICA ANTICA / Guillaume Du Fay, la Messa "Se la face ay pale" a Treviso e Venezia


TREVISO - Quindici musicisti provenienti da tutto il mondo, uno dei maggiori compositori europei del Quattrocento e una nuova edizione critica, non pubblicata, di una delle sue opere più importanti: sono gli elementi della produzione concertistica della Messa Se la face ay pale di Guillaume Du Fay (1397-1474) che debutterà sabato 8 ottobre alle ore 21 nell’'Auditorium della Chiesa di Santa Caterina a Treviso.
Il concerto sarà proposto anche domenica 9 ottobre alle 21 nella Chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Venezia e sabato 15 ottobre alle 19 a Tanzenberg (St.Veit) in Austria.

Esito del laboratorio internazionale di Canto e musica medievale guidato da Claudia Caffagni, docente alla Civica Scuola di Musica “C. Abbado” di Milano, il lavoro nasce nell’ambito del progetto Musica antica in casa Cozzi, promosso dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e da almamusica433, che da sempre pone al centro la formazione e la creazione di occasioni per giovani interpreti di poter lavorare al fianco di musicisti riconosciuti a livello internazionale. Realizzato con la collaborazione della Fondazione Ugo e Olga Levi onlus e la partecipazione di Trigonale - Festival der Alten Musik, il patrocinio della Regione del Veneto e della Città di Treviso, il progetto didattico in residenza sarà restituito, oltre che nell’esibizione dal vivo, anche in un’'incisione discografica (Arcana).

Il concerto sarà un'’opportunità per esplorare la storia e i temi di quella che il musicologo britannico David Fallows ha definito «the most joyful and the most elegant Dufay’s Mass». Se la face ay pale fu composta da Guillaume Du Fay, tra i più importanti esponenti della scuola franco-fiamminga, nel periodo 1451-1452, durante la sua permanenza alla corte di Ludovico Duca di Savoia come maestro di cappella e consigliere di corte. Secondo una recente ipotesi, che parte da un’interpretazione cristologica del testo dell’omonima ballata (Se la face ay pale, la cause est amer) scritta da Du Fay alla corte savoiarda negli anni trenta, l’occasione della composizione della messa sarebbe stata la cessione del Santo sudario di Cristo, la sacra sindone, da parte di Marguerite de Charny al duca Ludovico di Savoia, e vede nel pallore, la face pale dell’innamorato, un riferimento al volto pallido e sofferente del Cristo.

A portare in scena il capolavoro di Guillaume Du Fay saranno 15 giovani musicisti provenienti da Europa, Stati Uniti, Brasile e Corea, con un’apprezzata esperienza in ambito concertistico, che da gennaio hanno condiviso un programma di lavoro in cui si sono uniti l’esperienza esecutiva e l’attenzione filologica, con un approccio storicamente informato sulla prassi e le consuetudini organizzative del tempo, grazie anche alla collaborazione scientifica della Fondazione Ugo e Olga Levi. Partendo dall'’analisi diretta e dallo studio della fonte scelta, il codice Trento 88, uno dei sette codici trentini che rappresentano un patrimonio inestimabile della produzione musicale della metà del Quattrocento, il lavoro dedica ampio spazio alla sperimentazione delle diverse combinazioni tra le voci e gli strumenti, dal liuto medievale all'’arpa gotica, dal cornetto ai flauti, dai tromboni al salterio battuto, consentendo agli interpreti di pensare e realizzare un’esecuzione ricca di colori e fortemente caratterizzata dalla varietà di timbri. 

Articolato in tre fasi, nell'’arco di sette mesi, il laboratorio si è svolto a casa Luisa e Gaetano Cozzi, a Zero Branco, alle porte di Treviso, una casa colonica immersa nel paesaggio agrario, luogo naturalmente deputato alla produzione artistica, e in Austria, a Maria Saal, a pochi chilometri da Klagenfurt, dove si trova Tonhof, letteralmente “la corte del suono”, una casa altrettanto votata alla musica, già dimora estiva di Thomas Bernhard e oggi quartiere generale del Festival Trigonale. È grazie alla collaborazione con il festival austriaco che il concerto sarà presentato sabato 15 ottobre al'l’interno di una liturgia eucaristica nella Seminarkirche a Tanzenberg (St.Veit) in Austria.



L'’ingresso ai concerti è libero.
Per informazioni: Fondazione Benetton Studi Ricerche, tel. 0422.5121, fbsr@fbsr.it, www.fbsr.it; 
almamusica433, cell. 334.3429025, info@almamusica433.it, www.almamusica433.it

Se la face ay pale 
di Guillaume Du Fay Un progetto di Fondazione Benetton Studi Ricerche e almamusica433, con la collaborazione della Fondazione Ugo e Olga Levi onlus e la partecipazione di Trigonale - Festival der Alten Musik. 

Con il patrocinio della Regione del Veneto e della Citta` di Treviso.
Durata: 60 minuti circa 
Direzione: Claudia Caffagni 
Musicisti: Stefano Bellucci, trombone Irene Brigitte, voce David Brutti, cornetto, flauto Caterina Chiarcos, voce Arabella Cortese, voce Giulia Grata, voce Marija Jovanovic, voce Jung Min Kim, voce, liuto Kairi Kosk, voce Matteo Magna, salterio battuto, voce, percussioni Enrico Maronese, voce Alvise Mason, voce Jonatas Luis Monteiro, voce Teodora Tommasi, voce, arpa, flauto Henry Van Engen, trombone, voce

Una produzione realizzata nell’'ambito del progetto Musica antica in casa Cozzi, promosso da Fondazione Benetton Studi Ricerche e almamusica433, con la direzione artistica di Stefano Trevisi. 




domenica 2 ottobre 2016

Addio a Neville Marriner, il grande direttore d'orchestra si è spento a 92 anni


E' morto a 92 anni sir Neville Marriner, celebre violinista e direttore d'orchestra britannico, fondatore e a lungo guida dell'Academy of St Martin in the Fields Orchestra di Londra, tra i più grandi direttori del mondo. Nato a Lincoln il 15 aprile 1924, Marriner aveva iniziato la sua carriera concertistica come virtuoso del violino, dopo aver studiato al Royal College of Music e al Conservatorio di Parigi. Già componente della London Symphony Orchestra, volle creare alla fine degli anni '50 una nuova orchestra da camera che raccogliesse i migliori giovani talenti della musica classica del regno. L'avventura cominciò con un gruppo di amici e l'ensemble prese il nome dalla storica chiesa londinese in cui fu tenuta la prima esibizione, nel 1959. L'orchestra avrebbe poi avuto fama internazionale. Solo giovedì scorso, 29 settembre, aveva diretto l'Orchestra di Padova e del Veneto al Teatro Verdi di Padova nelle ultime 3 Sinfonie di Wolfgang Amadeus Mozart, in occasione dei 50 anni dell'Orchestra veneta.


Al grande pubblico il Maestro divenne noto per aver interpretato e inciso la colonna sonora del film "Amadeus" di Milos Forman (1984), un disco che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo vincendo Grammy Award al miglior album di musica classica nel 1985. Ma la sua opera immensa, immortalata per diverse etichette discografiche tra le quali Argo, L'Oiseau Lyre, Philips Classics e EMI Classic, spazia dal Barocco al XX secolo della musica britannica, da Bach e Handel a Benjamin Britten.

martedì 6 settembre 2016

ANTICA / Al via sabato 10 settembre a Sermoneta (Lt) l'Early Music Festival

Per il quarto anno consecutivo il Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio “O. Respighi” di Latina organizza l’Early Music Festival/Festival di Musica Antica. Quest’anno la manifestazione ha cambiato formula: da un calendario quotidiano di iniziative si è passati ad un appuntamento a settimana, il sabato, per una kermesse all’insegna del repertorio principalmente incentrato sulla musica barocca. Altra importante novità de festival di quest’anno, sulla scia della proficua collaborazione dello scorso anno, è la sinergia tra Conservatorio, ente promotore e organizzatore dell’iniziativa, e il Comune di Sermoneta, ente ospitante. Non a caso il sottotitolo del festival è Incontri Barocchi a Sermoneta. Infatti tutti gli appuntamenti della manifestazione di quest’anno si svolgeranno nella splendida cornice del Comune di Sermoneta, non a caso città d’arte, e principalmente nella meravigliosa chiesa di San Michele Arcangelo. Come per le precedenti, anche l’edizione 2016 vede la partecipazione di docenti e allievi al fianco di ex allievi e professionisti con esperienze di livello internazionale.

L’inaugurazione del Festival è prevista per sabato 10 settembre 2016 alle ore 21 presso la Chiesa di San Michele Arcangelo con il concerto “Le Stagioni degli Svaghi” Madrigali a cinque voci eseguito dal Gruppo Vocale Arsi e Tèsi. La serata sarà caratterizzata dalle sonorità della polifonia di fine cinquecento inizio Seicento incentrata sulle stagioni atmosferiche. Queste non costituiscono un tema compiuto e ricorrente nel panorama musicale rinascimentale e barocco. Riferimenti ai momenti dell’anno si trovano qui e là, ma piuttosto sono rappresentate come espressione metaforica degli stati d’animo (Petrarca docet): la primavera su tutte, come simbolo dell’amore che rinasce, o quale elemento di contrasto alle sofferenze del poeta.

Si continua sabato 17 settembre, sempre nella Chiesa di san Michele Arcamgelo alle 21, con lo splendido concerto Bach-Weiss, opposti quanto paralleli eseguito dalla liutista di caratura internazionale, Evangelina Mascardi. Il programma sarà incentrato su due giganti del barocco tedesco: Weiss e Bach. Spesso la musica di Sylvius Leopold Weiss (1687-1750), grande virtuoso del liuto e musicista di successo nella prima metà del Settecento, viene oggi paragonata a quella di Johann Sebastian Bach, che non necessita certo di presentazioni. Forse perché i loro dati anagrafici coincidono quasi? Forse perché abbiamo bisogno di riconfermare la maestria di un compositore meno noto con quella di chi viene unanimemente considerato un genio? Non sappiamo. Tuttavia, affrontando i brani di questi colossi del repertorio barocco più che concordanze la Mascardi trova opposti, ed è per questo che vale la pena di ascoltarli insieme.

Sabato 24 settembre si esibirà Paolo Pollastri con l’Ensemble del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio che presenteranno L’Oboe Barocco, sempre nello splendido scenario della Chiesa di San Michele Arcangelo alle 21. Il programma è dedicato, come di consueto all’interno del festival, ad uno strumento dell’epoca barocca. Quest’anno tocca all’oboe barocco progenitore del moderno oboe classico. A suonarlo sarà uno dei massimi esperti italiani, primo oboe dell’orchestra dell’Accademia di S. Cecilia di Roma, Paolo Pollastri accompagnato dall’ensemble del conservatorio che vede protagonisti docenti e allievi del conservatorio stesso.

Sabato 1 ottobre avremo un doppio appuntamento: il seminario sul Clavicordo a cura di Michele Chiaramida e a seguire il concerto dal titolo Mentre Clori la bella – viaggio musicale nel Barocco Italiano eseguito dall’Ensemble del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio. Per questa importante giornata ci trasferiremo nella Chiesa di S. Giuseppe, sempre a Sermoneta, alle ore 18 per il seminario e alle ore 21 per il concerto. Saranno esposti dei clavicordi, lo strumento prediletto da J.S. Bach e ascolteremo i migliori allievi ed ex allievi del conservatorio che si esibiranno in un repertorio del barocco italiano.

Gran finale sabato 8 ottobre con il Consortium Hamilton. Il gruppo, di Napoli, eseguirà il meraviglioso Miserere di Francesco Durante, uno dei massimi esponenti del barocco napoletano fondatore della mitica scuola partenopea che ha dato i natali a tanti compositori italiani che hanno portato la nostra opera lirica nel mondo.

Tutti concerti sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.
Info: http://www.conslatina.it/

giovedì 1 settembre 2016

#FPS2016 / A Montecarotto (An) in prima assoluta "La Saracina" da un libretto di Wagner

JESI (AN) - “La Saracina” (Die Sarazenin)un libretto che Richard Wagner scrisse in gioventù (1841-43) e che non musicò mai, prende vita grazie all’arte siciliana del cunto e dei pupari, in prima rappresentazione assoluta venerdì 2 settembre alle ore 21 al Teatro Comunale di Montecarotto, per il XVI Festival Pergolesi Spontini. Il libretto di Wagner rivive in un racconto epico e cavalleresco di cui sono protagonisti Manfredi e una misteriosa fanciulla di madre musulmana entrambi figli illegittimi di Federico II di Hohenstaufen cui è dedicato il Festival organizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini.
Giovanni Mazzara firma la drammaturgia musicale e regia della nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo, Transit Teatro e il Museo Internazionale delle Marionette “A. Pasqualino” di Palermo; la drammaturgia è di Gigi Borruso, le scene diRoberto Lo Sciuto, i costumi sono di Valentina Console, al pianoforte Valentina Casesa, interpreti Gigi Borruso, Roberto Lo Sciuto ed i pupariSalvo e Luciano Bumbello. Durante la serata, saranno eseguite musiche del grande compositore tedesco: il Preludio del Tristano e Isotta, l’Ingresso degli invitati alla Wartburg dal Tannhäuser, il Tema di Senta da L’Olandese Volante, ed il frammento Romeo und Julie in La bemolle minore scritto nel 1868. Di Franz Liszt sarà eseguita la Parafrasi da Concerto per pianoforte dall’Ouverture delTannhäuser.
Il mito di Manfredi, ultimo sovrano svevo del Regno di Sicilia, figlio illegittimo e prediletto di Federico II, rivive in questa fiaba wagneriana, in un clima che fonde fascino mediterraneo e spirito nord-europeo, amore per la storia e magia, sogno e idealità universali. Saranno un contastorie, un negromante e i pupi a dar vita a un gioco sottile fra dramma e teatro di figura, fra solennità romantica e umorismo popolare, su cui la musica di Wagner si innesta con la sua carica struggente e vitale.

Wagner fu profondamente attratto dalla figura del grande Federico II. Ai suoi occhi lo Stupor Mundi incarnava gli ideali dell’universalità e della laicità dello stato, l’essenza dello spirito germanico, l’autorità in grado di far convivere e dialogare culture e religioni diverse. A Manfredi, che dal padre pare avesse ereditato l’amore per la poesia e le scienze, la storia affidò il compito di rimettere in sesto il Regno di Sicilia contro le mire del papato, divenendo il principale punto di riferimento dei comuni ghibellini. La sua impresa fu sostenuta in gran parte dai sudditi mussulmani che Federico aveva deportato a Lucera. E in Die Sarazenin,Wagner trova in Manfredi e nella sua vicenda la sintesi perfetta dell’eroe romantico: tormentato, incerto, angustiato dalla miseria morale dei tempi, ma destinato a ritrovare sé stesso e lo spirito autentico della sua stirpe. La sua coscienza risorgerà grazie all’iniziativa e al carisma di una fanciulla musulmana, la misteriosa Fatima. Anch’ella, come Manfredi, scopriremo essere figlia naturale del grande imperatore, nata da una relazione di Federico con una nobildonna musulmana.

Il XVI Festival Pergolesi Spontini, organizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini, proseguirà fino al 25 settembre nei teatri e nei luoghi d’arte di Jesi, Maiolati Spontini e altre città della provincia di Ancona, con 15 appuntamenti tra opere, concerti e spettacoli di teatro musicale. In programma, un viaggio in musica dal XII secolo ai giorni nostri attraverso l’albero genealogico di Federico II di Hohenstaufen, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Sicilia, nato a Jesi nel 1194.  Due gli appuntamenti del Festival che la Fondazione Pergolesi Spontini ha voluto dedicare al ricordo delle vittime del terremoto: il 10 settembre nella Basilica della Santa Casa di Loreto, in occasione del concertto “Mater Misericordiae” con Les Talens Lyrique diretto da Cristopghe Rousset, le note dello “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi risuoneranno per riassumere nella sofferenza della Vergine sotto la Croce il dolore delle popolazioni colpite; le vittime verranno inoltre ricordate il 25 settembre nella Chiesa di San Marco di Jesi, nel corso del Concerto “Liturgia solenne per la Cappella Reale di Sicilia” che avrà luogo durante la celebrazione della Messa.


INFO
Fondazione Pergolesi Spontini