Musica

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lunedì 28 settembre 2015

PARMA / Il Festival Verdi al via con un nuovo Otello firmato da Pizzi

PARMA - Sarà Otello a inaugurare il Festival Verdi 2015 giovedì 1 ottobre alle ore 19.30 al Teatro Regio di Parma (repliche domenica 4, domenica 11 e sabato 17 ottobre), nel nuovo allestimento firmato da Pier Luigi Pizzi che ne cura la regia, le scene e i costumi, con le luci di Vincenzo Raponi e i movimenti scenici di Gino Potente. In scena, guidati da Daniele Callegari sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini, del Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani e del Coro di voci bianche e giovanili Ars Canto “Giuseppe Verdi” preparato da Gabriella Corsaro, Rudy Park (1, 4 ottobre) e Carlo Ventre (11, 17 ottobre) (Otello), Aurelia Florian (Desdemona), Marco Vratogna (Jago), Manuel Pierattelli (Cassio), Gabriella Colecchia (Emilia), Matteo Mezzaro (Roderigo), Romano Dal Zovo (Lodovico), Stefano Rinaldi Miliani (Montano), Matteo Mazzoli (Un araldo).
L’opera nelle recite di giovedì 1,domenica 4 e sabato 17 ottobre avrà inizio alle ore 19.30, mentre inizierà alle ore 15.30 domenica 11 ottobre.

Otello segna il ritorno di Verdi al teatro di Shakespeare. Dopo un’elaborazione che si protrasse per Simon Boccanegra e la seconda versione di Don Carlo, l’opera scatenò una vera e propria corsa dei teatri per ottenere il permesso di allestirla, permesso che arrivò al Teatro Regio di Parma nel luglio dello stesso anno, solo cinque mesi dopo il debutto scaligero.

Proprio il rapporto tra Otello e Parma, dove l’opera fu allestita per la prima volta in occasione del Esposizione Industriale e Agraria, sarà raccontato nella mostra documentaria “Chi è là?...Otello?”, curata da Giuseppe Martini e allestita nelle sale del Ridotto del Teatro Regio. Realizzata in collaborazione con la Casa della Musica e con l’Associazione Sostenitori del Teatro Regio di Parma, la mostra, raccoglie preziosi documenti, manifesti, articoli, immagini provenienti dall’Archivio Storico del Teatro Regio, dalla Sezione musicale della Biblioteca Palatina, dall’Emeroteca Comunale di Parma, dall’Archivio Storico Ricordi, dall’Archivio Storico Comunale di Parma. La visita della mostra rientra nell’ambito del percorso di visita del Teatro Regio, con apertura dal martedì al sabato, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.30.
Pier Luigi Pizzi
alcuni anni, l’opera debuttò alla Scala di Milano il 5 febbraio 1887, con un successo trionfale. Il giovanissimo Toscanini, secondo violoncello, sedeva in orchestra. Nuovo titolo dopo ben sedici anni, se si escludono il rifacimento di

In occasione della recita  di sabato 17 ottobre il Gran Caffè del Teatro sarà aperto al pubblico a partire dalle ore 18.00 per l’Aperitivo all’Opera: un’occasione per ritrovarsi e trascorrere in compagnia i momenti che precedono lo spettacolo.

Pier Luigi Pizzi, scenografo, costumista e regista di oltre 500 spettacoli nei teatri dei tutto il mondo, si raccontata inoltre martedì 29 settembre 2015 alle ore 17.00 con ingresso libero al Ridotto del Teatro Regio, in occasione della presentazione del libro BIS!, a lui dedicato dalla società editrice Umberto Allemandi & C. e scritto da Lorenzo Arruga.

L’immagine esclusiva del Festival è il ritratto di Verdi realizzato a matita da Renato Guttuso negli anni ‘60, donato al Teatro Regio di Parma dall’Archivio storico Bocchi e concesso da Fabio Carapezza Guttuso ©Renato Guttuso by SIAE 2015.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Regio di Parma tel. 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it
www.teatroregioparma.it

Fonte: comunicato stampa ufficiale

giovedì 24 settembre 2015

MILANO / Un Elisir che piace alla Scala


Successo per il capolavoro donizettiano con un Vittorio Grigolo in forma smagliante.
Incantano ancora le scene e costumi di Tullio Pericoli, che hanno la forza del classico

Fiabesco, leggero e ironico:
l'Elisir che fa bene alla Scala

di Elena Percivaldi


Che l'Elisir d'amore di Gaetano Donizetti sia opera solo apparentemente tutta giocosa è un dato assodato. Molti sono i momenti in cui il grande compositore bergamasco si discosta dai luoghi comuni del genere, fissato da poco in forma definitiva e imperitura da Rossini, e li supera a cominciare dal trattamento dei personaggi di Adina e Nemorino: figura poliforme e polifonica la prima (che pur appartenendo alla classe dei rustici se ne discosta per cultura e capacità di dialogare allo stesso livello con il militare e il dottore, seducendoli e soggiogandoli con la sua ironia), “idiota” in formazione il secondo (che da spasimante ingenuo e bamboccione cresce via via acquisendo consapevolezza e introspezione fino al coronamento finale). Vi è poi una non troppo velata critica contro l'abitudine diffusa di decretare il successo solo in virtù dell'appartenenza sociale e del denaro (e relativa finzione dei sentimenti). Ancora, il tema dell'amore nobile ed elevato non come esclusiva prerogativa della nobiltà e dell'alta borghesia, ma proprio anche dei “rustici”. Infine la volontà di indagare il tema dell'illusione come bisogno intrinseco dell'essere umano, che spiega il successo dei ciarlatani di tutti i tempi, dai venditori di elisir di una volta agli imbonitori tv di oggi. Chiave e cerniera di tutto ciò è Dulcamara, la macchina dinamica che indirettamente (l'elisir è solo un effetto placebo) svela le cose come stanno e agendo consente suo malgrado il trionfo finale dei valori positivi di costanza e onestà: Adina è da sempre innamorata di Nemorino e solo quando sta per perderlo decide di uscire dagli indugi e dichiararsi, sconfessando la sua volubile civetteria vinta com'è dalla nobiltà d'animo e dalla sincerità dei sentimenti del giovane spasimante. Rimane nello stereotipo, in questo caso grottesco, solo il soldato Belcore, sempiterna macchietta del “miles gloriosus” popolare nella commedia sin da tempi di Plauto.


L'ascolto di questo gioiello del teatro ottocentesco non è mai quindi pura ripetizione di cliché fini a se stessi, ma dona – se ben eseguita e rappresentata – spunti di riflessione sulla poetica del compositore, estremamente raffinata anche nel genere “popolare”, specie se in pieno accordo con un libretto felice come questo di Felice Romani, superiore di molto all'originale di Scribe da cui la piéce è tratta. Ed è stato il caso della recita scaligera (abbiamo assistito alla seconda) che tornava in Teatro dopo l'allestimento (coraggioso ma premiato da grande successo di pubblico) all'aeroporto di Malpensa e proposto anche in tv da Rai 5. Una messa in scena nel complesso (salvo qualche incertezza iniziale) ben eseguita, coinvolgente, ironica e dominata dalla prorompente personalità di un tenore, Vittorio Grigolo, la cui capacità di stregare il pubblico sia con la voce sia come animale da palcoscenico è ormai ampiamente riconosciuta. Ma di lui si dirà tra poco.
Il trionfale successo della serata (nei report della “prima” si legge invece di fischi che sembrerebbbero a questo punto ingiustificati) è stato aiutato dalle scene e dai costumi dell'artista Tullio Pericoli (ormai classici: ideati per l'Opera di Zurigo nel 1995, rielaborati nel '98 e ripresi nel 2001, incantano però di nuovo), che ha trasposto la vicenda in una sorta di villaggio disneyano bidimensionale dai toni fiabeschi e sognanti, un po' naif forse ma leggeri, divertenti e suggestivi. La sua lettura è stata assecondata dalla regia di Grischa Asagaroff che ha puntato molto sugli interpreti, tra i quali come capacità di attore hanno brillato, oltre a Grigolo, il bravo Michele Pertusi nei panni di un irresistibile Dulcamara e il suo aiutante Jan Pezzali.
E veniamo alla parte musicale. Fabio Luisi ha diretto in maniera pulita una partitura dinamica e certo non semplice soprattutto nella scelta di alcuni tempi (e infatti in una o due occasioni si è registrata una lieve sfasatura con la parte cantata). Tuttavia la prova è risultata a nostro giudizio positiva ed efficace nell'evidenziare i vari “mood” dell'opera, ora ironici, ora sognanti, ora introspettivi Splendida in particolare ci è parsa la resa, sospesa e fuori dal tempo, della celebre romanza di Nemorino: voluta quasi come momento a parte, alludendo forse alla nota questione dell'introduzione forzata del pezzo inizialmente non previsto nel testo del libretto.
Vittorio Grigolo
Per quanto riguarda le voci, applauditissimo e a ragione è stato Vittorio Grigolo: in effetti la sua è una vocalità prorompente che, accoppiata a un'esuberanza scenica notevole (che, come si è già detto altrove, a volte può anche risultare affettata e sopra le righe), dona a Nemorino una personalità di tutto rispetto e senza penalizzare le sfumature. Egli rende bene il passaggio dall'incontenibile e ingenua energia giovanile del primo atto alla progressiva maturazione e presa di coscienza del secondo, ritagliando nella celebre “Furtiva lacrima” un gran bel momento di introspezione dolente, tutto pianissimi e smorzati: davvero un'esecuzione suggestiva e di grande impatto, travolta meritatamente dall'ovazione.
Nel complesso discreta la prova di Eleonora Buratto. La sua Adina è stata scenicamente ben interpretata - maliziosa quanto basta, ammiccante, in alcuni momenti anche altera -, ma vocalmente è risultata alterna. Il timbro è bello e pieno, ma l'emissione non sempre perfettamente controllata. Così accade anche che si senta poco nelle note gravi, mentre gli acuti viceversa siano voluminosi ma fissi e non sempre armoniosi, giungendo ai confini dello strillo.
Discorso simile per il Dulcamara di Michele Pertusi. Sul palco ha reso magistralmente il personaggio gigioneggiando il giusto e risultando molto divertente nel siparietto della gondoliera (in cui anche la Buratto ha dato il meglio di sé sul piano attoriale). Dal punto di vista vocale però è sembrato incerto all'inizio, con emissione un po' fiacca e volume scarso: ma scaldati i motori ha poi condotto la prova da par suo in crescendo, risultando alla fine con Grigolo il più gradito dal pubblico. Non pienamente soddisfacente invece la prestazione di Mattia Olivieri, che ha mostrato qualche difficoltà di troppo nei passaggi di agilità e nei gravi ci è sembrato non sufficientemente profondo e pure un po' spento. Buona, infine, la Giannetta di Bianca Tognocchi, dotata di bella voce chiara e intonata. E buono come sempre il coro di Bruno Casoni.



LOCANDINA

Adina Eleonora Buratto
Nemorino Vittorio Grigolo
Belcore Mattia Olivieri
Il Dottor Dulcamara Michele Pertusi
Giannetta Bianca Tognocchi
Accompagnatore di Dulcamara Jan Pezzali
Il trombettiere Mauro Edantippe
Fortepiano Paolo Spadaro
Regia Grischa Asagaroff
Scene e Costumi Tullio Pericoli
Luci Hans-Rudolf Kunz
Direttore Fabio Luisi

giovedì 17 settembre 2015

CREMONA / Tutto pronto per MondoMusica: dal 25 al 27 settembre un week-end tra liuteria, pianoforte e chitarra


CREMONA - E' tutto pronto ormai per  Cremona MondoMusica, l'ormai tradizionale kermesse che dal 25 al 27 settembre offrirà ad appassionati e addetti ai lavori un week-end tra grande liuteria, pianoforte e chitarra. Quest'anno sono più di 90 gli eventi in programma fra concerti, performance, seminari di approfondimento, presentazioni, workshop, convegni internazionali sui temi più attuali del settore. Saranno infatti presenti personaggi del calibro di Piero Rattalino, Gabriele Pieranunzi, Alessandro Cappone, Jan Willem de Vriend, Alberto Carbonare.
Inoltre in occasione dei Cremona Music Award 2015, verranno premiati Krzysztof Pendereckidi, Grigory Sokolov, Elio e Corinna da Fonseca-Wollheim. Si esibiranno anche importanti artisti quali Andrea Di Cesare, Emanuele Delucchi, L'Ensamble Monteverdi, Nicola Losito, Orazio Sciortino, Anton Dressler, Fiorenzo Pascualucci, Anastasiya Petryshak e molti altri.
L'edizione 2015, come al solito presso CremonaFiere, propone inoltre una mostra di liuteria contemporanea - intitolata "Italian Contemporary Master Pieces" - con i migliori pezzi dei liutai italiani espositori. Inoltre, la prima edizione del Concorso Bandistico Internazionale A. Ponchielli con ben 26 bande iscritte; una Masterclass di liuteria chitarristica con John Montelone, uno dei migliori liutai al mondo di chitarre archtop e mandolini; e infine la prestigiosa collezione di strumenti storici di Claudio Brizi che comprende il Claviorgano Pinchi-Barucchieri, l'Harmonium-Célesta Mustel, l'Harmonium à Prolongement Peter Titz, un Grand Piano Erard e molti altri magnifici strumenti.

Per informazioni: Cremona MondoMusica

giovedì 10 settembre 2015

MILANO / San Fedele Musica, la stagione nel nome di Bach e Scarlatti

MILANO - Un'intera stagione dedicata a Bach e Scarlatti. Senza una ricorrenza o un qualsiasi riferimento celebrativo ai due musicisti. E' la proposta, a Milano, di San Fedele Musica,  fatta - come spiegano - per "il desiderio di partire, in modo più organico rispetto alle precedenti stagioni, da un’eredità universale - alcune opere di Bach e Scarlatti - per giungere alla nostra epoca intessendo un dialogo fecondo tra passato e presente. Entrambi i compositori di riferimento hanno saputo coniugare ammirevolmente rigore formale e “pathos”, entrambi, con esiti stilistici diversi, hanno lasciato tra le opere più originali e ricche di conseguenze per le epoche successive, entrambi sono stati testimoni di una fede che ha plasmato buona parte della loro produzione ed ha ispirato, soprattutto nelle cantate di Bach, diverse tecniche compositive di provenienza teologica".
Per mantenere tale eredità e trasmetterla alle nuove generazioni, la nuova stagione di San Fedele Musica regala ampi spazi ai giovani interpreti (Jean Rondeau, André Mehmari, Alfonso Alberti), ai giovani compositori del Premio San Fedele, ai progetti con le scuole musicali milanesi, tanti giovani musicisti alle prese con delle opere fondamentali dei due grandi maestri per riproporle all’ascolto, talvolta in modo filologico, oppure attraverso una lettura attualizzata di dialogo e di confronto.

Il titolo della stagione “Doppio ritratto: Bach-Scarlatti” riprende appunto il tema dell’ultima edizione del Premio San Fedele per giovani compositori. I brani dei finalisti e del vincitore del Premio verranno presentati in tre serate sperimentali, in un rapporto di risonanza, di evocazione e di allusione con alcune opere tastieristiche e vocali di Bach e Scarlatti. Il 5 ottobre, il concerto di apertura permetterà di scoprire una giovane rivelazione internazionale del clavicembalo, il francese Jean Rondeau. Nella stessa serata, Francesco Zago alla chitarra elettrica, il cui suono verrà spazializzato dall’acumonsium, sarà impegnato in una drammatizzazione musicale al cui centro vi è la Ciaccona in re min di Bach. Il 9 novembre, il pianista Alfonso Alberti suonerà, senza soluzione di continuità, una serie di Sonate di Scarlatti prolungate da risonanze acustiche ed elettroniche composte dagli otto finalisti del Premio. Il 13 dicembre, invece, un concerto in Chiesa di musica sacra del coro da camera Il Canto di Orfeo con la Missa Hercules Dux Ferrariae di Josquin, tre mottetti a doppio coro di Bach e una nuova opera di Matteo Giuliani, vincitore del Premio.

Altre serate esploreranno il rapporto tra presente e passato. Il 26 ottobre, concerto jazz, con il pianista brasiliano André Mehmari, in duo con il clarinettista Gabriele Mirabassi, per ritrovare le radici musicali dei chorinhos basiliani in alcune sonate di Scarlatti. Il 23 novembre, un ensemble di sassofoni del Conservatorio di Milano, diretto da Mario Marzi, proporrà un itinerario musicale cheassocia Silentium di Arvo Pärt ad alcune partiture di J.S. Bach, con trasformazioni mediante sequencer elettronici e la spazializzazione acusmatica. Ancora tre concerti in Chiesa per riascoltare alcune opere fondamentali dell’arte sacra di Bach: il 29 novembre l’unica Cantata in stylus antiquus sul salmo De Profundis in dialogo con alcuni brani dell’Arte della fuga e I Fiori musicali di Frescobaldi; il 20 dicembre il Magnificat, composto a Lipsia nel 1723, incorniciato con opere inedite di quegli anni di altri compositori lipsiani (J. Graupner e G.P. Telemann); e la Domenica delle Palme, il 20 marzo 2016, la Passione secondo Giovanni.

Altri due concerti in sintonia con la tematica del doppio ritratto avranno luogo il 15 e il 29 maggio 2016. Il primo, con un programma di musica del tempo di sant’Ignazio di Loyola, in particolare una Messa di Cristóbal de Morales, grande maestro del Secolo d’Oro spagnolo, per dieci anni cantore nella Cappella Sistina. Il secondo concerto sarà dedicato alla musica vocale sacra per solista di Claudio Monteverdi.

Continuano  poi le attività legate al cinema. Da una parte, due appuntamenti di Cinema Muto & Live Music, a febbraio 2016 due opere maggiori del cinema di Yasujirō Ozu: Il coro di Tokyo e Capriccio passeggero. Dall’altra parte, a marzo 2016, il ciclo Cin’Acusmonium con due film di Terrence Malick. Tra gennaio e maggio 2016, organizzate e coprodotte con S/V/N/, sono previste sei serate del ciclo Inner_Spaces con spettacoli audiovisivi e performance di musica elettronica e acusmatica e alcuni concerti in Chiesa di musica sacra. Infine, l’edizione del Premio San Fedele 2015-2016 sarà, per la prima volta, aperta ai compositori di musica jazz.
Info: www.centrosanfedele.net

CALENDARIO
Lunedì 5 ottobre ore 21 Auditorium San Fedele
Doppio Ritratto BACH SCARLATTI - CHACONNE PERSPECTIVE
Jean Rondeau, clavicembalo - Francesco Zago, chitarra elettrica & acusmonium

Lunedì 26 ottobre 2015 ore 21 Auditorium San Fedele
Doppio Ritratto BACH SCARLATTI - SCARLATTI IN AMERICA LATINA
André Mehmari, pianoforte - Gabriele Mirabassi, clarinetto

Lunedì 9 novembre 2015 ore 21.00 Auditorium San Fedele
Doppio Ritratto BACH SCARLATTI - SONATE DI SCARLATTI E RISONANZE CONTEMPORANEE
Alfonso Alberti, pianoforte - Musiche di D. Scarlatti e degli otto finalisti del Premio San Fedele

Lunedì 23 novembre 2015 ore 21.00 Auditorium San Fedele
Doppio Ritratto BACH SCARLATTI - WITH J.S. BACH IN SAXLAND
Ensemble AllSax/acusmonium & Mario Marzi - Musiche di J.S. Bach e A. Pärt

Domenca 29 novembre ore 17 Chiesa di San Fedele
Doppio Ritratto BACH SCARLATTI - STYLUS ANTIQUUS DA FRESCOBALDI A BACH
Ensemble la Silva / direzione Nanneke Schaap - Musiche di G. Frescobaldi e J.S. Bach                                                                                          

Domenica 13 dicembre ore 17 Chiesa di San Fedele
Doppio Ritratto BACH SCARLATTI – AVVENTO: Josquin, Bach e Attualità
Il Canto di Orfeo / direzione Gianluca Capuano -

Domenica 20 dicembre ore 17 Chiesa di San Fedele
Doppio Ritratto BACH SCARLATTI - BACH A LIPSIA & MAGNIFICAT
Musiche di J. C. Graupner, G.P. Telemann e J.S. Bach
I Civici Cori e Orchestra della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado / Mario Valsecchi, direttore

Lunedì 18 gennaio ore 21 Auditorium San Fedele
INNER SPACES - DE NATURA SONORUM
Musiche di B. Parmégiani - Andrew Quinn, Videomapping  & sound reactive visuals

Martedì 2 febbraio ore 21 Auditorium San Fedele
CINEMA MUTO & LIVE MUSUC - Y. OZU, Il Coro di Tokyo (1931)
Fisarmonica, Simone Zanchini - Violino e live electronics, Eloisa Manera

Martedì 9 febbraio ore 21 Auditorium San Fedele
CINEMA MUTO & LIVE MUSUC - Y. OZU Capriccio Passeggero (1933)
Pianoforte, Jean-Luc Plouvier

Martedì 8 marzo 2016 ore 20 Auditorium San Fedele
CIN’ACUSMONIUM  - Terrence Malick tra natura e grazia
La sottile linea rossa (1998)

BERGAMO / A ottobre al via "Doremix" nel segno della Donizetti Revolution



Da ottobre a dicembre la programmazione preparata dal nuovo direttore artistico Francesco Micheli: Don Pasquale e Anna Bolena i titoli donizettiani, cui si aggiunge Donizetti Alive un’opera in prima assoluta, una serie di concerti e i titoli di repertorio con il circuito OperaLombardia


BERGAMO - Nel segno della Donizetti Revolution si avvia la nuova stagione Lirica di Bergamo organizzata dalla Fondazione Donizetti e diretta da Francesco Micheli. Una stagione composta da tre sezioni, DoReMix: “Do” sta per “Donizetti opera”, il festival internazionale dedicato al grande compositore cittadino, “Re” per “Repertorio” opera, danza e musica sinfonica, “Mix” per “miscellanea” d'iniziative grazie alle quali l'opera si declina in forme innovative usando altri linguaggi per aprirsi alla città e ai giovani.

Questi gli appuntamenti in programma ad ottobre:
3 ottobre, Domus Magna: “Donizetti Alive” (MIX)
4, 10, 17, 18, 24 e 25 ottobre, Casa Natale di Gaetano Donizetti: “A casa di Gaetano” concerti da camera degli allievi del Conservatorio di Bergamo (DO)
11 ottobre, Accademia Carrara: Quartetti d’archi di Donizetti (DO)
15 e 17 ottobre, Teatro Donizetti: “Don Pasquale” (DO)
21 ottobre: Teatro Donizetti, “Dallo Stabat Mater al Guglielmo Tell”: concerto di musiche di Rossini con l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale di Bologna diretti da Michele Mariotti (RE)

DO – DONIZETTI OPERA
Don Pasquale (15 e 17 ottobre, anteprima studenti il 13), capolavoro buffo di Donizetti con Christopher Franklin sul podio dell'Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano e la regia di Andrea Cigni. Capolavoro estremo di Donizetti, summa dell’opera buffa del primo Ottocento, progenitore di altri “capolavori estremi” come Falstaff e Gianni Schicchi (non a caso tutte opere imperniate sul baritono protagonista, personaggio afflitto dalla comica tragicità dell’avviarsi alla vita senile) vanta nel ruolo del protagonista il baritono Paolo Bordogna, considerato fra i più importanti interpreti di oggi e recente interprete di un disco Decca dedicato ai suoi ruoli buffi. Al suo fianco un gruppo di giovani vincitori del Concorso AsLiCo (Maria Mudryak, Pietro Adaini, Pablo García Ruiz) e il Coro OperaLombardia diretto da Diego Maccagnola. L'allestimento, coprodotto dai Teatri di OperaLombardia e dalla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, porta la firma del regista Andrea Cigni e debutta in Italia a Bergamo dopo alcune recite di grande successo in Francia alcuni mesi fa; le scene e i costumi sono di Lorenzo Cutuli; il light designer è Fiammetta Baldisseri.
Nei weekend di ottobre “A casa di Gaetano”, concerti di musica da camera degli allievi del Conservatorio di Bergamo, e ancora l’11 ottobre appuntamento con la prima esecuzione integrale dei 18 Quartetti per archi di Donizetti suddivisa in sei concerti.

RE - REPERTORIO
La sezione “Re”, si apre il 21 ottobre con un concerto dell'Orchestra e del Coro del Comunale di Bologna guidati dal direttore musicale Michele Mariotti, impegnati in due celebri pagine di Rossini: la Sinfonia e i ballabili dal Guillaume Tell, quindi lo Stabat Mater che nel 1842 fu diretto in prima italiana proprio dal Bergamasco con la partecipazione di quattro solisti d’eccezione come Yolanda Auyanet, Veronica Simeoni, Antonino Siragusa e Michele Pertusi.

MIX - MISCELLANEA
Iniziative che animano spazi noti e meno noti della città. Conferenze, reading, spettacoli di teatro musicale, iniziative dedicate ai più piccoli, concerti cameristici e sinfonici fra cui spicca lo spettacolo Donizetti Alive,  opera diffusa negli spazi della Domus Magna, commissionata per i 750 anni della MIA, in scena a Bergamo il 3 ottobre. Quest’opera in prima assoluta è firmata da Julio García-Clavijo, Luigi Di Gangi, Ugo Giacomazzi, con la musica di Pasquale Corrado. “Donizetti Alive” è un viaggio nella mente del compositore, nei suoi ricordi, nelle allucinazioni degli ultimi istanti della sua vita, in cui realtà è ricordi si confondono; le quindici scene convivono contemporaneamente in altrettanti spazi diversi e sarà il pubblico a costruire il proprio percorso, muovendosi liberamente nei magnifici spazi della Domus Magna, già sede storica della Misericordia Maggiore – ente caritatevole fondamentale per la formazione dello stesso Donizetti – e poi Pia Scuola di Musica e Conservatorio. Il cast di “Donizetti Alive” comprende i cantanti Francesca Pacileo, Alessandro Ravasio e Maurizio Leoni, quindi gli attori Tiziano Ferrari, Simone Baldassari e Barbara Esposito. Il Coro Donizetti è diretto da Fabio Tartari, gli strumentisti sono quelli del Cantiere Donizetti con il Deejay Matteo Sartori. Le installazioni alla Domus Magna sono di Igor Scalisi Palminteri e di Luigi Di Gangi; i video di Simona Stranci; il light designer è Luigi Biondi.


BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI
Gli abbonamenti e i biglietti si acquistano online oppure  presso il Teatro Donizetti (piazza Cavour 15 – Bergamo).
Gli abbonamenti hanno un costo da 62 a 334 euro.
I biglietti da 8 a 70 euro.
Da quest'anno i bambini fino a 10 anni entrano con solo 1 euro.
Per le prove generali riservate agli studenti, il biglietto ha un costo di 10 euro.
Informazioni: tel. 035.4160601/602/603; gruppi e prenotazioni tel. 032.4160681 oppure gruppi@donizetti.org
 www.donizetti.org e acquisto online su vivaticket.it
Per informazioni e dettagli sugli spettacoli: tel. 0354160681 oppure www.donizetti.org / info@donizetti.org
 
 

EVENTI / "Dissonanzen" vola negli States per il Festival di musica contemporanea allo Spectrum

Man Ray Suite a Modena nel 2010. foto Giancarlo Pradelli
NAPOLI - Da domenica 13 a venerdì 18 settembre l'Ensemble Dissonanzen sarà protagonista della scena musicale newyorkese con un Festival di musica contemporanea allo Spectrum, Dissonanzen @ Spectrum, e sei appuntamenti, divisi tra due ospitalità all’Istituto italiano di cultura, la sonorizzazione di Assunta Spina, con cui festeggeranno il centenario della pellicola e l’omaggio al compositore catanese Francesco Pennisi, la sonorizzazione de Il Gabinetto del Dottor Caligari al Forum Austriaco, concerti, perfomances, e due lezioni presso la prestigiosa Manhattan School of Music. A essere protagonista è la Napoli della sperimentazione musicale, forse un po’ meno nota di quella oleografica da cartolina, che si fa spazio sulla ribalta internazionale con mezzi dei linguaggi contemporanei. Come scrive Tommaso Rossi, flautista e presidente dell’Ensemble “Napoli è stata una grande capitale della cultura quando ha guardato meno al suo ombelico e più all’Europa e al mondo. Noi amiamo e proponiamo questa idea di città”. È la quarta volta che l’ensemble napoletano vola negli States e inaugurerà il suo soggiorno con la sonorizzazione dei film di Man Ray, al The Stone, il prestigioso locale diretto dal grande sassofonista e compositore John Zorn, a conclusione della settimana di programmazione curata dal chitarrista Marco Cappelli, membro dell’ensemble Dissonanzen e, nello stesso tempo, da anni attivo sulla scena musicale contemporanea della Grande Mela. Per questa tournée l’organico dell’Ensemble Dissonanzen sarà costituito dall’attore Enzo Salomone e dai musicisti Tommaso Rossi, flauti, Marco Sannini, tromba, Marco Cappelli, chitarre, Ciro Longobardi, pianoforte e tastiere elettroniche.


Le esperienze newyorkesi, propiziate anche dalla presenza a New York del chitarrista dell’ensemble Marco Cappelli, hanno portato, nel corso di questi anni agli incontri con Marc Ribot, Adam Rudolph, Jim Pugliese, musicisti con cui Dissonanzen ha realizzato numerosi progetti, confluiti anche in festival internazionali e in incisioni discografiche.


Evento clou di questo intenso soggiorno oltre oceano è la residenza presso lo  Spectrum, un vivacissimo centro culturale con una eterogenea quanto ricchissima programmazione, dove, con il coordinamento artistico di Marco Cappelli, Dissonanzen organizzerà un vero e proprio Festival di 6 appuntamenti, Dissonanzen @ Spectrum, dove i musicisti di Dissonanzen saranno presenti con progetti individuali, e ospiteranno musicisti italiani e americani di passaggio a New York, con loro proprie performance.


Arricchiranno il soggiorno oltre oceano due lezione che il collettivo di Dissonanzen terrà presso la Manhattan School of Music proprio sull’interpretazione delle partiture grafiche italiane degli anni Sessanta e Settanta.


In programma le sonorizzazioni dei film sperimentali di Man Ray, Le retour à la raison,  Emak Bakia, L’étoile de mer, con musiche di e da Erik Satie un progetto che negli anni è diventato un cavallo di battaglia dell’ensemble.


All’Istituto Italiano di Cultura,  con la sonorizzazione del film del 1915 Assunta Spina e un omaggio a Francesco Pennisi Tribute to Francesco Pennisi. Il progetto è un vero e proprio spettacolo multimediale che riassume in poco più di un’ora i molteplici aspetti del mondo artistico e poetico del compositore catanese. Festeggeranno oltre oceano il centenario della pellicola Assunta Spina con una sonorizzazione che qui si avvale anche dell’apporto dell’attore Enzo Salomone, che ha scelto di articolare lo spettacolo su tre livelli di comunicazione: immagini, parole e musica. Le immagini del film verranno contrappuntate da liriche, talvolta semplici frammenti, e i bellissimi testi di Salvatore Di Giacomo. L’Ensemble si prende carico dell’interazione sonora con il film, facendo peraltro largo uso di campioni preregistrati di “suoni napoletani”, frammenti di antiche canzoni elaborati elettronicamente che qui entrano a pieno titolo nel gioco d’improvvisazione musicale. Il film, che fu prodotto ben vent’anni prima della nascita di Cinecittà, con riprese nelle strade di Napoli, toccando suggestivi scenari della città, da Mergellina, a Palazzo Donn’Anna a Posillipo, con scorci di Nisida, da una valente equipe di straordinari professionisti capitanati da Gustavo Serena, regista e interprete di Michele, ma soprattutto da una irrefrenabile Francesca Bertini diva del cinema muto che “…era un vulcano di idee, di iniziative, di suggerimenti. … organizzava, comandava, spostava le comparse, il punto di vista, l'angolazione della macchina da presa;…” come ricorda lo stesso regista.


Per l’omaggio a Pennisi, il concerto, in coordinamento con le improvvisazioni video e le scelte grafiche di Andrea Pennisi, video-artista catanese (peraltro nipote dello stesso Pennisi ), si muoverà liberamente tra scrittura e improvvisazione, in un corto-circuito di continui rimandi tra il segno e il suono, utilizzando anche le letture dei testi del compositore catanese a cura di Enzo Salomone. Allo scopo di contestualizzare meglio il lavoro di Pennisi in quella che fu la temperie culturale della musica italiana degli anni ’60 e ’70, il progetto è completato con due lavori dove l’aspetto grafico e visivo assume un ruolo fondamentale nel delineare gli esiti sonori e musicali. Si tratta di Autotono (1977) di Sylvano Bussotti, le cui sette tavole saranno intervallate dalla lettura di alcune poesie dello stesso compositore toscano, e di Serenata per un satellite (1968) di Bruno Maderna.


Per la terza sonorizzazione, che avrà come location il Forum Austriaco, verrà proposta una recentissima produzione, Il Gabinetto del Dottor Caligari. Lo spettacolo si avvale della lettura della traduzione italiana delle didascalie originali del film, sempre a cura di Enzo Salomone, accompagnato dall’Ensemble Dissonanzen. Il  lavoro si presenta come un'interazione tra le immagini, alcuni temi conduttori musicali che si sviluppano attraverso l'improvvisazione e che vanno a caratterizzare i vari personaggi.

Info:
http://spectrumnyc.com/
www.dissonanzen.it

(fonte: comunicato stampa)

venerdì 4 settembre 2015

MILANO e TORINO / Al via MITO con numeri da record

MILANO  - Venti giorni, 208 appuntamenti, 2600 artisti da 33 Paesi del mondo. Ecco i numeri della nona edizione del Festival MITO SettembreMusica, inaugurata sabato 5 settembre a Milano, al Teatro alla Scala, e domenica 6 a Torino, all'Auditorium Giovanni Agnelli, Lingotto, dall'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov. L’orchestra russa, dallo scorso anno orchestra residente del Festival, eseguirà laSinfonia n. 4 in la maggiore, op. 90 “Italiana” di Felix Mendelssohn- Bartholdy e la Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore “Romantica” di Anton Bruckner.

Molti gli appuntamenti da non perdere nei primi due giorni in entrambe le città.

Per iniziare, tra i tanti a MILANO

Domenica 6 settembre alle ore 12, nella cornice della Basilica di San Marco, verrà eseguita la Messa in do minore K. 427 per soli, coro e orchestra  di Wolfgang Amadeus Mozart; l’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice saranno diretti da Diego Matheuz. Alle ore 21 presso la  Sala Verdi del Conservatorio l’Orchestra Filarmonica della Scala, diretta da Daniel Harding, con  Alessandro Taverna al pianoforte; in programma  il Concerto per pianoforte e orchestra n.4 in sol maggiore op. 58 di Ludwig Van Beethoven e la Sinfonia n. 8 in sol maggiore op. 88  di Antonín Dvořák. In alternativa, alle ore 22 al Teatro dei Filodrammatici, la Band’Union di Daniele Bonaventura: jazz, tango, musica contemporanea e libera improvvisazione. La domenica sarà anche come sempre dedicata agli spettatori in erba: alle ore 15 e alle 18 al Piccolo Teatro Grassi l’imperdibileCenerentola della Compagnia Carlo Colla e figli, spettacolo storico messo in scena in occasione della prima Esposizione Universale di Milano nel 1906, in cui si potranno ammirare le scene e i costumi originali disegnati da Caramba, celebre costumista del Teatro alla Scala.

Lunedì 7 settembre un progetto educational di altissima qualità per bambini e ragazzi coinvolge un’orchestra prestigiosa e un direttore di straordinario carisma: l’Orchestra del Teatro Mariinskij, diretta da Valerij Gergiev, presenta alle ore 17 al Conservatorio di Milano la favola sinfonica per bambini Pierino e il lupo di Sergej Prokof’ev con la voce recitante di Elio.A seguire, alle ore 19, prova aperta del concerto serale, riservata agli under 30, e alle 21 l’orchestra eseguirà la Sinfonia n. 2 in re minore op. 40 e la Suite dal balletto Romeo e Giulietta di Prokof’ev.
Non solo Mariinskij nel primo lunedì del programma di MITO: nel pomeriggio prende il via il un nuovo format di concerti in doppio set alle 15 e alle 17, 40 minuti di musica preceduti da una visita guidata a cura del FAI, alla scoperta dei tesori storico artistici delle sedi, il primo appuntamento è nella Chiesa di San Pietro in Gessate con l’Ensemble Enerbia
Alle 22 al Piccolo Teatro Studio Melato, Pierre Dørge e la New Jungle Orchestra; lo strumentista e compositore jazz a mescolare elementi europei, asiatici e africani, contaminando Ellington con i rumori del traffico, una giungla d’asfalto a trasformarsi in versi di animali.

Per iniziare, tra i tanti a TORINO

Lunedì 7 settembre, ore 21, all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, concerto con l’affascinante e giovane direttore Nicholas Collon che dirigerà Les Siècles, orchestra del Festival Berlioz de La Cote Saint-Andrè, straordinaria formazione che riunisce musicisti di nuova generazione; un programma dedicato a Hector Berlioz, con due capisaldi delle sue composizioni: la Sinfonia Fantastica op. 14, descrittiva dell’incontro dell’autore con la sua amata, e Aroldo in Italia op. 16 per viola concertante e orchestra.

Nella stessa giornata, alle ore 17, musica da camera per fiati e pianoforte nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale: composizioni di Erwin Schulhoff, Paul Hindemith e Francis Poulenc eseguite da un sestetto di musicisti dell’associazione De Sono. Alle ore 21 il primo dei concerti del ciclo MITO per la città: nell’Auditorium del nuovissimo grattacielo Intesa Sanpaolo: Sole Voci, ensemble del Teatro Regio di Torino, presenterà un programma con musiche di Lennon - McCartney, Randy Newman, Edoardo Bennato, Duke Ellington, Billy Joel e Fabrizio De André.
Inoltre, da Torino ma in missione a Milano per Expo 2015, presso The Waterstone by Intesa Sanpaolo, due appuntamenti alle 18.30 e alle 21 con la world music di Lamia Bedioui, una delle voci tunisine più fresche e originali, il cui canto fonde l’antica tradizione mediorientale e mediterranea con la sperimentazione vocale. Sul palco con lei il Big Babel Ensemble.

A pochi giorni dall’inizio MITO conferma anche quest’anno un grande successo di pubblico, con il tutto esaurito per parecchi concerti:

a Torino il concerto Mille papaveri rossi di martedì 8 settembre, la rappresentazione de La Mandragola di lunedì 14, il concerto di martedì 15 con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento con Stefano Bollani, il concerto di martedì 22 con Martin Hayes e Dennis Cahill;
Inoltre, i dati di prevendita dei concerti a Torino si assestano sulla stessa percentuale del 2104: prima dell’apertura del Festival i biglietti venduti sono oltre il 40%, con un consolidamento del numero degli abbonati che quest’anno superano le 450 unità, ascoltando mediamente nei 19 giorni di programmazione 7 concerti.

a Milano il concerto inaugurale di sabato 5 con l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, le due visite guidate al Giardino Segreto di sabato 12 e in esaurimento Pierino e il lupo con l’Orchestra del Teatro Mariinskij di martedì 7 settembre.
Inoltre, i dati di prevendita dei concerti a Milano si attestano sulla stessa percentuale del 2014, prima dell’apertura del Festival i biglietti venduti sono oltre il 30%. Un dato molto positivo è quello degli abbonati, con un incremento del 35% rispetto al 2014, che dimostra la sempre maggiore fidelizzazione del pubblico e l’apprezzamento del cartellone: gli abbonati partecipano ad almeno 8 concerti in 17 giorni. Significativo è anche il dato del coinvolgimento delle scuole, per i progetti educational di MITO, che rispetto allo scorso anno è aumentato del 45%: saranno presenti dunque moltissimi bambini e ragazzi under 30.

MITO SettembreMusica è un progetto delle Città di Torino e Milano, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino e dall’Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano. Un ringraziamento va ai Partner, in primo luogo a Intesa Sanpaolo, partner che fin dalla prima edizione sostiene con generosità il Festival, a Compagnia di San Paolo e agli Sponsor: Fondazione Fiera Milano, Pirelli, Risanamento, ai Media Partner: Rai, La Stampa, Corriere della Sera, Radiotelevisione Svizzera e Spotify, agli Sponsor Tecnici: ATM, FAI-Fondo Ambiente Italiano, Fazioli Pianoforti, FNM S.p.A., Paul&Shark, Guido Gobino Cioccolateria Artigiana, The Westin Palace ed Excelsior Hotel Gallia, Mansutti SpA, agli Sponsor di Progetto e di Serata: Edison, Gruppo Bolton, A.Lange&Söhne, Willis Italia.

giovedì 3 settembre 2015

JESI / Un inedito di Spontini al XV Festival. Appuntamento l'11 settembre


JESI - Andromaca – “Scena ed Aria / Cari figli, alme innocenti”, come si legge sul frontespizio del manoscritto autografo di Gaspare Spontini recentemente acquisito dal Comune di Maiolati Spontini e conservato presso
l’Archivio-Biblioteca-Museo Gaspare Spontini, è una composizione giovanile della quale si ignorava del tutto l’esistenza fino a qualche anno fa, quando il manoscritto comparve improvvisamente sul mercato antiquario. Del resto sulla produzione italiana del compositore (quella cioè antecedente al suo arrivo in Francia nel 1803) vi sono ancora molti aspetti oscuri e non c’è da stupirsi se ogni tanto viene alla luce qualche nuovo lavoro del quale non ci era pervenuta notizia alcuna.
Una vera scoperta, che verrà proposta in prima esecuzione in epoca moderna al Teatro Pergolesi di Jesi venerdì 11 settembre alle ore 21 dai Virtuosi Italiani diretti da Alberto Martini con il mezzosoprano Antonella Colaianni nell’ambito del XV Festival Pergolesi Spontini, rassegna internazionale curata dalla Fondazione Pergolesi Spontini e dedicata alla valorizzazione e alla riscoperta dell’opera dei due grandi compositori marchigiani, Giovanni Battista Pergolesi e Gaspare Spontini. La revisione critica della partitura di “Cari figli alme innocenti” scena e aria per Andromaca (1796) di Spontini, a cura di Federico Agostinelli per le Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini, è stata condotta sul manoscritto autografo che sarà oggetto di analisi e tenuto in esposizione l’11 e 12 settembre nell’ambito di un Convegno internazionale di studi.

Il XV FESTIVAL PERGOLESI SPONTINI inaugura venerdì 4 settembre alle ore 21 al Teatro Pergolesi di Jesi, con il Concerto per Francesco Degrada, dedicato alla memoria del musicologo che fu il massimo esperto a livello mondiale dell’opera di Giovanni Battista Pergolesi; in programma, alcune delle più celebri composizioni del compositore marchigiano come Stabat Mater e i due Salve Regina, affidate a due soliste d’eccezione, Eva Mei e Sara Mingardo, suona l’Accademia Barocca dei Virtuosi Italiani, concertatore e violino solista Alberto Martini. Il concerto sarà trasmesso da Rai Radio Tre.
Il Festival prosegue fino a domenica 20 settembre sul filo conduttore della “Lacrimosa memoria, sorridente levità”, con presenze di rilievo nel panorama nazionale ed estero negli splendidi teatri storici ed in alcuni suggestivi luoghi artistici di diverse località delle Marche (a Jesi, Maiolati Spontini, Montecarotto, Ostra, San Marcello).
Dedicato al musicologo Francesco Degrada e all’attrice Valeria Moriconi a dieci anni dalla scomparsa di entrambi, il Festival propone numerosi appuntamenti teatrali e musicali di natura assai varia, dall’omaggio agli Scarlatti, grande dinastia della musica del Settecento, fino alla Commedia ridicolosa che rivisita in chiave leggera la prova di una messa in scena de Lo frate ‘nnamorato. E poi recital che faranno rivivere pagine della Scuola cembalistica napoletana e del classicismo italiano e mitteleuropeo, spettacoli di teatro, concerti da camera e per concludere un omaggio a Pino Daniele in una kermesse che sarà al contempo memoria commossa e gioioso ricordo di un grande uomo di musica del nostro tempo.

La manifestazione è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, azienda culturale di produzione e servizi per il territorio, sotto la guida dell’amministratore delegato William Graziosi e del Consiglio di Amministrazione presieduto dal Sindaco di Jesi Massimo Bacci (presidente) e dal Sindaco di Maiolati Spontini Umberto Domizioli (vicepresidente), con la progettazione di Giovanni Oliva nella sua qualità di consulente per le Attività Artistiche della Fondazione. Il Festival si avvale del sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Regione Marche, dei Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini, dei Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Comune di Montecarotto, Comune di San Marcello, del Partecipante Sostenitore Camera di Commercio di Ancona, dei Fondatori Sostenitori Art Venture (Gruppo Pieralisi - Leo Burnett - Moncaro - New Holland-Gruppo Fiat - Starcom Italia), con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, con la collaborazione di Comune di Ostra e Accademia di Belle Arti di Macerata ed il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche. Media partner Classica. Sponsor tecnico Santarelli & Partners e Food Brand Marche. Sponsor principale Banca Marche.

Francesco Degrada, cui è dedicato il Concerto inaugurale del 4 settembre, è stato il massimo esperto a livello mondiale dell’opera di Giovanni Battista Pergolesi, di cui ha redatto il definitivo catalogo, liberandolo da false ed inattendibili attribuzioni, e consentendo di riproporre i capolavori pergolesiani in edizione autentica e conforme alla volontà originale dell’autore. Jesi, la città che diede i natali a Pergolesi, gli è tributaria sia della impostazione di tutte le attività di produzione lirica pergolesiana che hanno trovato e continuano a trovare nel Festival Pergolesi Spontini la massima espressione, sia dell’impostazione di tutte le attività musicologiche della Fondazione Pergolesi Spontini legate a Pergolesi ed in parte anche a Spontini.
Un intenso ricorso della grande attrice jesina Valeria Moriconi ricorre invece negli eventi del 5 e 6 settembre al Teatro Moriconi di Jesi. Sabato 5 l’appuntamento è con Popular Symphony, Il canto della Macina in concerto, con Gastone Pietrucci e l’Orchestra giovanile delle Marche diretta da Stefano Campolucci. Domenica 6 ancora al Teatro Moriconi lo spettacolo Inventare le vite degli altri. Omaggio a Valeria Moriconi, su drammaturgia di Gabriele Marchesini, con l’attrice jesina Lucia Bendia e Susanna Bertuccioli prima arpa al Maggio Musicale Fiorentino; a seguire, in Piazza Federico II, la proiezione di Pergolesi (1932), film biografico su Giovanni Battista Pergolesi con la regia di Guido Brignone che verrà replicato giovedì 10 in Piazza S. Maria a Moie di Maiolati Spontini.
Lunedì 7 nella Galleria di Palazzo Pianetti di Jesi, Note da Parigi, Le ultime lettere di Gaspare Spontini con l’Amakheru Duo (tenore Francesco Santoli, pianista Simone Di Crescenzo) che proporrà Arie da camera di Spontini e la voce di Gabriele Marchesini che leggerà alcuni frammenti di lettere del compositore. Martedì 8 al Teatro Moriconi lo spettacolo Stabat Mater Stabat Pater a cura di Silvano Sbarbati su musiche di Pergolesi, con David Uncini (tromba), Fabio Esposito (pianoforte) e gli ospiti della Comunità terapeutica Algos - Oikos onlus.
Mercoledì 9 sull’antico l’organo Callido della Chiesa Santo Stefano a Maiolati Spontini, Andrea Coen suona Sonate, Toccate e Fughe di Alessandro, Pietro Filippo e Domenico Scarlatti nel concerto Di padre in figlio. Coen sarà poi protagonista, al cembalo, di Tastiera napoletana. Tre secoli di cembalo da Gesualdo a Pergolesi, giovedì 10 al Teatro Comunale di Montecarotto.
Venerdì 11 al Teatro Pergolesi di Jesi concerto de I Virtuosi italiani diretti da Alberto Martini con il mezzosoprano Antonella Colaianni su musiche di Cherubini, Haydn e Spontini con la prima esecuzione in tempi moderni di “Cari figli alme innocenti” scena e aria per Andromaca (1796).
Sabato 12 al Teatro Ferrari di San Marcello, il clarinettista Giampiero Sobrino e I Virtuosi Italiani suonano Spontini (con la prima esecuzione in tempi moderni di pagine dalla Vestale trascritte per quartetto d’archi); Rossini, Weber, Dvořák, e in prima Spontini (concertatore Alberto Martini.
Domenica 13 sono due gli eventi musicali proposti: alle ore 11,30 presso la Cattedrale di San Settimio avrà luogo una Solenne Celebrazione Liturgica, cui prende parte il Ghislieri Choir & Consort diretto da Giulio Prandi, nell’esecuzione della Messa in do minore di Francesco Durante (nella revisione di Johann Sebastian Bach) e musiche di Wilhelm Friedemann Bach, David Perez e Leonardo Leo; alle ore 21 al Teatro Moriconi il pianista Michele Campanella suonerà brani di Cherubini, Weber e Liszt.
Lunedì 14 al Teatro Moriconi appuntamento con Canti d’amore e di vino, un viaggio tra musica ed ebbrezza condotto da Didi Leoni con l’Amakheru Duo (al termine seguirà degustazione di prodotti eno-gastronomici del territorio a cura di Food Brand Marche); mercoledì 16 al Teatro di Montecarotto l’Ensemble Talenti Vulcanici diretto da Stefano Demicheli ed il controtenore Carlo Vistoli sono protagonisti del concerto Un virtuoso alla moda: Nicola Grimaldi detto Nicolini, una coproduzione con il Festival di Musica antica “Soave sia il vento” dedicata a una delle grandi voci settecentesche dedicatarie di pagine mirabili di tutti i grandi operisti del tempo, tra cui Pergolesi del quale verrà eseguita l’aria “Per trucidar la perfida” dalla Salustia. Venerdì 18 al Teatro la Vittoria di Ostra, Adriana Sanchez Malaga e Luca Franzetti “giocano” con Telemann, Pergolesi, Gershwin, Zehm, Piazzolla, Ginastera e Spontini (con la “complicità” di Giampaolo Testoni) in Invenzioni a due celli. Sabato 19 al Teatro Pergolesi va in scena la Commedia ridicolosa, pastiche dalla Commedia dell’Arte di Adria Mortari con rivisitazioni pergolesiane e musiche originali di Antonello Paliotti, suona il Sonora Chamber Ensemble.
Chiude il Festival, il 20 settembre al Palasport E. Triccoli, il concerto Passione Live, da Viviani a Pino Daniele un passato che diventa futuro con Almamegretta & Raiz, James Senese & Napoli Centrale, Pietra Montecorvino, Gennaro Cosmo Parlato, Monica Pinto & Spakkaneapolis, M’barka Ben Taleb, e la guest star Eugenio Bennato.
In programma, inoltre, l’approfondimento musicologico sull’opera di Pergolesi e Spontini con un Convegno internazionale di studi che prevede due sessioni. La prima sessione dal titolo “Il solco tracciato da Francesco Degrada: un bilancio a 10 anni dalla scomparsa” è a cura del Comitato di Studi Pergolesiani della Fondazione in collaborazione con il Centro Studi Pergolesi dell’Università di Milano, e si tiene venerdì 4 presso le Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi di Jesi e sabato 5 nella Sala Maggiore della Fondazione Carisj. Seconda sessione su “Il Fondo Spontini della Biblioteca Planettiana di Jesi: il percorso di digitalizzazione, i ritrovamenti, le fonti musicali in rete in Italia, le prospettive di ricerca” promossa congiuntamente dal Comitato di Studi Spontiniani della Fondazione e dalla Biblioteca Planettiana di Jesi, venerdì 11 alla Sala Maggiore della Biblioteca Planettiana e sabato 12 alla Casa delle Fanciulle di Maiolati Spontini. Nella giornata di venerdì 4 alle ore 18,30, inoltre, la città di Jesi omaggia il musicologo Francesco Degrada con l’intitolazione del “Largo Francesco Degrada”, negli spazi antistanti gli uffici della Fondazione Pergolesi Spontini nel Teatro Pergolesi.

Programmi completi e biglietti su www.fondazionepergolesispontini.com

INFO
Fondazione Pergolesi Spontini
Biglietteria Teatro G.B. Pergolesi
Piazza della Repubblica, 9 – 60035 Jesi (AN), tel. 0731 206888 – fax 0731 224105
Orario biglietteria: dal mercoledì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 17 alle ore 19.30 e da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli nelle diverse sedi - festivi chiuso (chiusura estiva dal 29 giugno al 17 agosto 2015. Per informazioni rivolgersi agli uffici: tel. 0731 202944)