PARIGI - Si è spento nella
sua casa di Parigi all’età di 89 anni Aldo Ciccolini, uno dei giganti del
pianismo italiano. Tra
i monumenti italiani della storia del pianoforte, Ciccolini
occupa un posto del tutto particolare: elegante, schivo e relativamente poco
noto al grande pubblico, è figura leggendaria per gli appassionati,
in particolare in Italia e in Francia, e testimone di una temperie
culturale europea tra le cui componenti emergono la scuola
napoletana, quella francese e il mondo di Busoni e di Liszt. Ammesso giovanissimo al Conservatorio di San Pietro a Majella, retto
allora da Cilea, studiò composizione con Achille Longo e
pianoforte con Paolo Denza (allievo di Busoni); si trasferì poi a
Parigi in seguito alla vittoria al Grand prix international
Long-Thibaud nel 1949. Tra i suoi insegnanti nella capitale francese
anche Marguerite Long e Alfred Cortot. Ciccolini si impone tra le
maggiori figure del pianismo internazionale; lo dirigono tra gli
altri Wilhelm Furtwängler, Ernst Ansermet, Dmitri Mitropoulos,
Charles Munch, Pierre Monteux, André Cluytens e Carlo Maria Giulini.
Celebre il suo sodalizio artistico con Elisabeth Schwarzkopf. Il suo
repertorio comprende i capisaldi della letteratura pianistica ma
testimonia anche di una inesauribile curiosità musicale: accanto a
Scarlatti, Mozart, Beethoven, Schubert, Chopin - e naturalmente
Debussy e Ravel - nei programmi dei suoi concerti figurano Clementi,
Castelnuovo-Tedesco, pagine poco frequentate di Liszt, Déodat de
Séverac, Satie (di cui ha realizzato la prima integrale
discografica), Rossini. Ha realizzato più di 100 registrazioni per
EMI.
Il Maestro Ciccolini avrebbe dovuto tornare a suonare al Teatro alla Scala - dove aveva debuttato nel 1955 con il Concerto n°1 di
Čajkovskij diretto da Lorin Maazel e che lo ha ricordato con un comunicato - lo scorso 21 gennaio in un concerto straordinario
a favore di Fondazione Rava Onlus, che avrebbe segnato i 60 anni dal
suo debutto scaligero; glielo ha impedito il progressivo
peggioramento delle condizioni di salute.